Da sinistra: Andrea Pucci del Chianti Nord, Claudio Menghetti del San Polo, Massimiliano Coppi della Grevigiana

GREVE IN CHIANTI – A seguito della discussione che si è sviluppata nelle scorse settimane nel Chianti fiorentino, su sagre e feste di paese organizzate da associazioni, con lettere di privati che ne chiedevano il divieto, sindaci che si schierano e sondaggi sul Gazzettino del Chianti, abbiamo chiesto un parere alle associazioni calcistiche presenti nel comune di Greve in Chianti.

Dove tutti e tre i presidenti sono sostanzialmente d’accordo.

“Ovviamente è giusto che coloro che si deve guadagnare lo stipendio vengano aiutati con ogni mezzo – inizia Claudio Menghetti, presidente del San Polo – speriamo solo che le istituzioni trovino un modo per colmare le lacune che questa pandemia ha creato per le associazioni che facevano feste o sagre come autofinanziamento”.

“Per molte associazioni di volontariato – ribadisce Menghetti – questi sono gli unici introiti che hanno e senza, rischiano di non poter garantire il servizio socio-culturale che svolgono all’interno delle comunità”.

A”vevamo già deciso di annullare tutti gli eventi in programma – fa eco Andrea Pucci, presidente della Polisportiva Chianti Nord – Il nostro maggior introito derivava dalla Festa della Birra, ma era troppo difficile strutturarla nel rispetto delle norme attuali”.

“Ovviamente – ammette – adesso ci troviamo in difficoltà, stiamo vedendo un po’ quali forme di finanziamento lo Stato e la Federazione metteranno in campo per far ripartire le associazioni dilettantistiche, ma ancora non sappiamo nulla”.

“Una cosa importante – anticipa – è la proroga per poter giocare anche la prossima stagione qui a Strada in Chianti senza aver fatto i lavori programmati per questa estate”.

“Insieme a vari presidenti – ci racconta Massimiliano Coppi, presidente della Grevigiana – e con Fabio Giorgetti, presidente della Commissione Cultura e Sport del Comune di Firenze, abbiamo fatto un documento per la Regione e le varie Federazioni, dove si chiedono soluzioni concrete per aiutare le tante associazioni sportive che sono in crisi profonda a causa della chiusura degli impianti”.

“In molti continuano a pagare utenze senza avere nessun introito – rimarca – e rischiano seriamente di non riuscire a ripartire. Noi non organizzavamo niente di così determinante, facevamo dei tornei con i quali riuscivamo ad avere dei piccoli guadagni, ma niente di che”.

“Ovviamente – conclude – la prossima stagione sarà più complicata per tutti, la Federazione ha iniziato a darci delle indicazioni sui pagamenti posticipati, ma su molte cose siamo ben lontani dall’avere certezze”.

Tutti e tre chiudono dicendosi certi di riuscire a ripartire, ma ogni società dovrà impegnarsi maggiormente. E qualche sacrificio andrà fatto da parte di tutti.

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