Vorrei scrivere di nuovo qualcosa per proporvi bei cammini e passeggiate ma dopo aver visto cosa è accaduto questa settimana in giro mi sento in difficoltà.

Se oggi scrivessi qualcosa per consigliarvi un bel percorso da camminare mi sentirei un po’ in colpa.

Vi spiego perché.

Forse non ho capito bene io il senso di questa nuova Fase 2 che dovrebbe essere il nostro comune percorso per uscire dall’emergenza pandemia da Covid-19.

Io ho capito che ci sarebbe stata una riapertura di alcune attività e un allentamento delle misure di distanza sociale per venire incontro all’esigenza di poter rivedere affetti importanti delle nostre vite e per fare qualche sgambatina e un po’ di sport a livello individuale o con i proprio conviventi e figli. Possibilmente e sensatamente sempre vicino a casa.

Invece in questa settimana ho visto di tutto. Gruppi di persone adulte con figli che vanno in giro dappertutto con altre famiglie di amici con a seguito altri figli.

Tutti, o quasi, rigorosamente non osservando le misure di distanza e con mascherine portate come dovessero reggere il mento.

Assembramenti di ragazzi sulle panchine dei giardini a fumare e a bere come si fosse in vacanza.

Gruppi di ragazzi in motorino e a piedi con la mascherina rigorosamente abbassata , forse segno della tipica adolescenziale sfida alla società, un po’ come va di moda portare il casco appoggiato sulla testa e non allacciato quasi come servisse da capello per proteggere dal sole.

I ciclisti sono tornati sulle strade e giustamente , non essendosi allenati in questi due mesi, non solo vanno più piano ma stanno anche più raggruppati invadendo la carreggiata per scambiarsi le tante chiacchiere non fatte in questo periodo.

Gruppetti di ragazzine con calzoncini inguinali e mini top da spiaggia che passeggiano per prendere la tintarella ma soprattutto per farsi tanti selfie con le amiche.

Ho visto di nuovo sporco e rifiuti ai bordi delle strade e nei boschi. Vecchi e adolescenti che sputano per terra come negli anni ’20. Fidanzatini ad amoreggiare sui muretti delle ville di campagna.

Pensionati che hanno ripreso a fare i soliti lavoretti a nero nei campi e nei giardini dei conoscenti.

Gente che invita a pranzo e a cena amici per fare pizza e barbecue e dunque senza neanche cercare di nascondere un po’ la casalinga festicciola.

E, tanto per ridere ancora sulle stranezze della nostra mente umana, persone che indossano bene la mascherina ma appena incontrano qualcuno, se l’abbassano per parlarci.

Le foto sui social hanno cambiato argomento e i reportage sul “periodo della panificazione” lasciano il posto ad un nuovo “must” , “il periodo delle gite”.

Macchine e moto tornano a sfrecciare su tutte le strade.

In sottofondo si sente di nuovo tanto brusio e tanta confusione.

Non solo, noto con un po’ di divertimento e un po’ di sbigottimento che, sempre sui social, tanta gente, non certo famosa per la passione del trekking e per un poetico trasporto verso la natura, cerca altra gente per uscire, per andare a fare una gita, per andare a camminare.

Da guida ovviamente spero che questa voglia di sport e questa riscoperta della natura non passi e appena sarà possibile tutti questi nuovi appassionati camminatori possano iscriversi alla mie escursioni e alle escursioni di tante brave guide. Forse tanti, per davvero, hanno cominciato a vedere e a sentire dentro di loro la natura in un modo più profondo e rispettoso.

C’è un po’ più di libertà e ben venga, ne sono felice, ma mi pare che sia bastato lanciare una briciola di pane in più che ci stiamo facendo fuori tutto il filone da un chilo, abbuffandoci come i pesci rossi nelle vasche del Giardino di Boboli.

Mi cascano le braccia e mi rattristo del fatto che abbiamo (quasi tutti) fatto tanti sacrifici in questi due mesi, siamo stati (quasi tutti) cittadini attivi per aiutarci in questa lotta contro il virus e ora invece pare che già tutto sia sfumato e che quasi nulla sia stato reale. Ma forse, ripeto, ho capito male io la Fase 2.

Non fraintendetemi, sono contenta che tutto cautamente, possa riprendere, ma da una parte mi rendo conto di quanto mi piacesse il silenzio che regnava ovunque. Mi piaceva sentire gli uccellini cantare in giardino e il ronzio delle api sulle acacie.

Mi piacevano l’istrice e il riccio che si avvicinavano al giardino e i caprioli abbaiare nel boschetto sotto casa.

Mi piaceva non sentire il rumore del traffico , l’odore di smog e la caciara di tanti gruppi a piedi e delle persone a fare grigliate. Mi piaceva pensare che nei fiumi e nell’aria ci andasse a finire meno robaccia e mi faceva stare bene sapere che l’uomo non avesse un grande impatto e una grande invasione nella natura.

Anche se penso che la maggior parte delle persone abbiano ed abbiano avuto un senso civico altissimo, forse queste cose che ho scritto potranno sembrare impopolari, tristi e “cattive” ma è solo una mia piccola riflessione su ciò che ho visto e su come mi sento oggi.

Sono certa che il “come mi sento in questi giorni” è uno dei primi effetti collaterali psicologici che ha su di me questo incredibile e ancora indecifrabile periodo di pandemia.

Sono certa di non essere la sola a sentirmi così “sballottata e confusa” e sono altrettanto sicura che si fa l’abitudine a tutto e dunque tra qualche giorno sarò più rilassata e ri-abituata alla confusione e scriverò volentieri qualche bel percorso che potrete camminare, ammirare e fotografare.

Anche io, come tutti, non vedo l’ora di poter camminare di nuovo e portare tanti camminatori a vedere le cose meravigliose della nostra Toscana. Non vedo l’ora davvero!

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COLLABORATORE Guida Ambientale Escursionista del gruppo Le Vie del Chianti (www.leviedelchianti.it - leviedelchianti@gmail.com). Su SportChianti cura la rubrica "Camminare in Toscana". Scrive anche per WeChianti (www.wechianti.com)