Chiunque avrà sentito parlare almeno una volta dell’Orrido di Botri, descritto e commentato da chi lo ha percorso come una gola certamente bellissima ma allo stesso tempo difficile da camminare, avventurosa, pericolosa, paurosa, inquietante, fredda… insomma, “orrida”!

La prima volta che sono andata all’Orrido di Botri ero dunque tesa e un po’ impaurita.

Pur essendo una guida ambientale ammetto che a volte sono un po’ imbranata e dunque ero parecchio perplessa e mi domandavo: “Ce la farò o farò una figuraccia? Mi farà freddo? Cadrò nell’acqua gelida, rideranno tutti e mi verrà anche una congestione? Mi riuscirà passare i punti difficili aggrappandomi alle corde?”.

Com’è andata? Riassumo così. Non mi ha fatto freddo, mi sono divertita tanto, non sono caduta, non mi sono sentita male. Sono uscita dalla gola felicissima e stupita da tanta bellezza!

In realtà ognuno di quegli aggettivi che avevo ascoltato nei racconti di chi “eroicamente” lo aveva percorso gli calza a pennello ma vale la pena farsi un po’ di coraggio perché l’Orrido di Botri è un luogo assolutamente stupendo.

Cos’è l’Orrido di Botri?

Un imponente canyon molto stretto e alto decine di metri.

Una gola di rocce calcaree che cadono a strapiombo nel letto del Rio Pelago che in milioni di anni, ha scavato la roccia con le sue gelide acque.

Sopra di noi le cime dell’Alpe delle Tre Potenze e del Monte Rondinaio che sfiorano i 2.000 metri.

Un angolo di natura isolato e selvaggio dove l’uomo non ha alterato nulla e flora e fauna di eccezionale importanza e bellezza vivono indisturbati da sempre.

E’ obbligatoria la registrazione presentando un documento alla Stazione dei carabinieri Forestali che gestiscono la Riserva Naturale che per la sicurezza controllano gli accessi.

Consiglio di percorrere l’Orrido con una guida.

E lo dico non tanto perché sono una guida ma perché all’interno ci sono tante caratteristiche naturali e botaniche interessanti da sapere che possono rendere questo percorso assolutamente più interessante se vissuto con consapevolezza.

Personalmente, su richiesta, organizzo gruppi piccoli (massimo 10 persone) per poter apprezzare di più questo percorso e poterlo percorrere con meno confusione e più lentamente.

Per qualsiasi info: www.orridodibotri.toscana.it.

Dettagli tecnici e consigli

  • Durata trekking: 4 ore circa A/R stessa via.

  • Cosa portare: sull’intero tratto dell’Orrido si cammina con le scarpe da trekking (che vi consiglio alte alla caviglia) sempre su fondo scivoloso, su sassi non stabili del letto del fiume e dentro l’acqua fredda. E’ obbligatorio l’uso del casco essendo il luogo soggetto a cadute di sassi. Pantaloncino corto. Zaino leggero e non ingombrante con acqua e qualcosa se dovesse fare fresco.

  • E’ obbligatoria la prenotazione al numero 0583800020 entro i 7 giorni precedenti. Numero ingressi limitato.

  • Si può accedere alla Riserva Naturale dell’Orrido di Botri fino al 15 settembre.

  • Al Comando dei Carabinieri Forestali a Ponte a Gaio potranno darvi tutte le informazioni necessarie anche sugli avvisi di maltempo per cui la Riserva sarà chiusa.

  • Non sono ammessi cani.

  • Informatevi bene prima di partire.

  • Camminate con la testa!

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COLLABORATORE Guida Ambientale Escursionista del gruppo Le Vie del Chianti (www.leviedelchianti.it - leviedelchianti@gmail.com). Su SportChianti cura la rubrica "Camminare in Toscana". Scrive anche per WeChianti (www.wechianti.com)