Foto di Simone Nespoli

PONTE A EMA (BAGNO A RIPOLI) – Ponte a Ema è un paese simbolo per il ciclismo per tutta l’Italia. Patria di un eterno campione, il “Ginettaccio” nazionale Gino Bartali, che sulle due ruote ha saputo compiere grandi imprese come solo i grandi uomini sanno fare.

Da lì arriva la storia di Giorgia Catarzi, 18 anni campionessa d’Europa nell’inseguimento a squadre a Gand (Belgio). Che sarebbe potuta esserne la pronipote proprio di quel grande uomo.

“E’ stato un onore ed una grandissima soddisfazione arrivare a questo successo” ci racconta Giorgia, appena rientrata dal Belgio e di nuovo in partenza per Livigno, per il ritiro della nazionale dove preparerà il Mondiale su pista che si terrà a Francoforte dal 15 al 18 agosto prossimi.

“Un’annata dura – ammette – in cui avevo molte aspettative ma non riuscivo ad ottenere i risultati sperati. Era molto difficile riconfermarmi, ma la squadra ha creduto in me e grazie anche alla mia allenatrice, Fabiana Luperini, che mi ha sempre sostenuto e incoraggiato, non ho mai mollato”.

Un successo che si costruisce con allenamenti impegnativi che prevedono per le atlete che fanno parte della nazionale, in cui lei è entrata due anni fa, trasferte a Milano o a Firenzuola una volta alla settimana per provare su pista. E una volta al mese in Svizzera per i quartetti.

Impegni affrontati con serietà da Giorgia, perché trainati da una grande passione nata spontaneamente da piccolissima.

“Il mio babbo ed il mio zio erano ciclisti per passione – racconta Giorgia – Ricordo quando all’età di quattro anni vidi il loro arrivo ad una “Gran Fondo Gino Bartali”. Ne rimasi semplicemente affascinata. Quando chiesi di fare ciclismo anche io, i miei genitori mi risposero che ero troppo piccola, così per un annetto mi dedicai alla danza”.

Giorgia Catarzi dopo la vittoria in Belgio

“Fu tutto inutile – sorride – l’anno successivo mi iscrissi alla società Aquila Ciclismo per la quale ho poi corso per nove anni. Ero l’unica ragazza e sono sempre stata trattata come una figlia. Ho dei bellissimi ricordi e mi fa piacere quando ricordano che io provengo da lì”.

Una ragazza riservata Giorgia, che adesso milita per la ASD Ciclismo Insieme di Padova. Che non ama mettersi in mostra, ma che confessa di ricevere complimenti dai suoi compaesani quando le capita di essere a casa.

Lì dove il ciclismo è parte della comunità: “Per me – conclude – andare in bici o allenarmi è un divertimento, uno svago. Però ho anche la scuola da portare avanti (frequenta la classe quinta del liceo scientifico Gobetti di Bagno a Ripoli) ed ho anche molti amici a cui tengo molto”.

Una ragazza normale con una grande passione per le due ruote: chissà quel campione lì che cosa le avrebbe detto… .

Silvia Rabatti

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