Prima il caos in B e C. Quindi la D costretta ad aspettare.

Sembrava che invece dall’Eccellenza in giù, almeno in Toscana, tutto filasse liscio in questa estate calcisticamente assurda.

Invece ieri sera è arrivata da Roma la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni.

Badesse riammesso in sovrannumero in Eccellenza. E quindi: calendario da rifare per l’Eccellenza (che quasi sicuramente sarà zoppa, a 17 squadre, nel girone B), forse anche per la Promozione (che resterà zoppa a 15 nel girone C), forse anche per gli Allievi Regionali (nel girone B, data la riammissione del Monteriggioni).

E ancora: nuove date da trovare nel calendario di Eccellenza (potrebbero saltare i play-off allargati fino al settimo posto), l’interrogativo sucome verrà affrontata la Coppa Italia (il Badesse farà quella di Eccellenza o di Promozione? Tra quattro giorni si gioca…). E, perché no, il rischio di eventuali altri ricorsi (perché non chiedere un ripescaggio in Promozione al posto del Badesse, e poi giù a scalare?)…

Una brutta tegola sulla testa del Comitato Regionale che in estate si è trovato a gestire un caso mai successo prima, come la sentenza sulle partite truccate di due anni prima che andava ad agire retroattivamente sul campionato appena concluso.

E qui mi sento di dividere il ragionamento in due tronconi.

1) L’inchiesta e il doppio (triplo) giudizio sulle partite combinate ha lasciato un po’ di amaro in bocca, va detto.

Sembrava dovesse stravolgere il calcio toscano, invece alla fine finirà solo per scombinare anche la prossima annata: in totale quindi avrà marcato tre stagioni. La 2016/17 in cui si sono verificati i fatti, la 2017/18 in cui le sentenze sono rimaste sospese sulla testa di tutti, la 2018/19 che sarà resa zoppa proprio a ridosso del via.

Alla fine è sembrato che abbiano pagato in pochi, e male. La Sestese è stata punita ma, rispetto alle accuse, non se l’è cavata malaccio, perdendo sì una categoria ma conservando il settore giovanile. Qualche pena pecuniaria è sembrata esagerata per il mondo dei dilettanti (vedi dirigenti del Grassina, per omessa denuncia peraltro), qualcuno (ma pochi sulla totalità degli inquisiti) ha pagato personalmente con lunghe squalifiche, qualche punto è stato tolto qua e là (soprattutto per il Firenze Ovest).

Ma da tutto quell’insieme di intercettazioni e di personaggi che avevamo letto sui giornali alla fine non è venuto poi molto fuori. L’Aglianese era stata coinvolta quando era in Promozione e adesso si trova in Serie D. E per questa giustizia, che evidentemente non aveva gli strumenti per andare più a fondo di quanto ha fatto, si è dovuto aspettare oltre un anno. Per sintentizzare: la classica cosa all’italiana. Al semplice appassionato di calcio resta il dubbio: la stagione 2016/17 in Eccellenza fu regolare? Se la risposta è sì ok. Ma se la risposta è no, allora ci sarebbe davvero dovuto essere un terremoto che non c’è stato.

2) Lo dico subito. Sono contento per il Badesse che, con il ripescaggio della Bucinese, sarebbe stato troppo beffato nel rimanere in Promozione. Ma ci aggiungo allora che mi dispiace invece per il Chusi che alla fine, due anni fa, ha perso l’Eccellenza al termine di un campionato comunque falsato (del play-out Chiusi-Sestese non si è più parlato), ma a cui nessuno ha restituito nulla.

Quello che mi fa preoccupare però è un’altra cosa. Che la gustizia sportiva ha sempre avuto il merito di essere rapida. Magari a volte sommaria, ma rapida. Un giocatore viene espulso la domenica e un paio di giorni dopo si sa quante giornate di squalifica ha avuto. I tempi della giustizia sportiva invece adesso – vedi i casi di Serie B e Serie C in aggiunta – cominciano ad avere quelli della giustizia ordinaria.

E finiscono per sconvolgere le stagioni e le realtà sportive a distanza di tempo. Non permettendo nemmeno più nessun tipo di programmazione. Neppure alla stessa Federazione, come si vede, che sia questa la Lega Nazionale Dilettanti o il Comitato Regionale Toscano. Eppure la programmazione logistica è fondamentale soprattutto nelle realtà più piccole. Quelle per cui ogni ora di tempo dedicato al calcio è un’ora sottratta al lavoro, alla famiglia, al resto della vita.

Gabriele Fredianelli

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