Continua a essere una delle estati più orribili degli ultimi decenni per il calcio italiano. La Serie B sembra che possa partire il 24 agosto (davvero?), zoppa a 19 squadre e in mezzo ai ricorsi e alle polemiche. La Serie C è paralizzata e pare difficile vedere partire regolare il campionato il 2 settembre (già slittato).

Diverse società minacciano ricorsi, l’Associazione Calciatori invoca lo sciopero dei suoi iscritti.

La Federazione – non dimentichiamolo mai – è sempre commissariata, mentre abbiamo passato l’ultimo Mondiale a veder giocare in tivvù al posto nostro Costarica e Panama e noi a casa.

La Serie D – che pure in tutto questo caos stavolta non c’entra nulla e ha fatto tutto nei tempi stabiliti – è costretta ad aspettare i comodi dei professionisti per stendere gironi e calendari, dopo che sono crollate città fondamentali del calcio italiano come Bari, Avellino, Cesena, Reggio Emilia.

Insomma l’arrivo di CR7 è stato alla fine soltanto un bellissimo tappetto sotto il quale seppellire polvere e scheletri. Dietro la Serie A, il nulla.

Ma, di fronte a questo mondo dei Prof che si (s)vende alle televisioni ma poi non sa neppure cosa regalare a quelle emittenti (Dazn sarà contento di esordire con una Serie B in questo stato?), posso dire serenamente una cosa? È ferragosto, una buona fetta del calcio italiano è al collasso ma a me non me ne frega nulla. Come diceva quel tale: “Francamente me ne infischio”.

Non me ne frega nulla perché io sono già concentrato sul prossimo campionato di Prima Categoria, che per le squadre chiantigiane sarà un intreccio di derby e di sfide emozionanti.

Non sarà perfetto neppure il mondo dei Dilettanti, per carità. Negli ultimi mesi abbiamo criticato le lungaggini della giustizia sportiva che si è espressa sul caso delle partite truccate in Eccellenza con troppo ritardo e alla fine ha partorito sentenze che hanno lasciato perplessi svariati osservatori.

Ma alla fine, rispetto a quello che succede ai piani alti, sono quisquilie.

Ma a me non me ne frega nulla perché io sono già pronto al prossimo campionato di Promozione e alla nuova avventura del Lebowski, davanti ad un nuovo esame di maturità nel mondo con la terna arbitrale e insieme a tante piazze che hanno vissuto l’Eccellenza.

Non me ne frega nulla perché io aspetto la nuova Eccellenza con un Grassina ambizioso e un’Antella che come al solito non concederà vita facile a nessuno.

Perché non vedo l’ora di seguire la Seconda Categoria, nei due gironi chiantigiani-fiorentini rinnovati un sacco e che come al solito saranno tutto tranne che scontati.

Non me ne frega nulla perché aspetto la nuova avventura in Serie D del San Donato Tavarnelle, che qualche mese fa ci ha lasciato a un millimetro dal sogno di Coppa.

Perché aspetto di seguire una Terza Categoria che farà scintille, con i ritorni di Libertas Tavarnelle e Mercatale a dare pepe a tutto il campionato.

Quindi, per quanto mi riguarda, Serie B e Serie C possono pure beatamente non partire mai per la stagione 2018/19. A chi ama il calcio, anche soltanto quello del campetto in fondo alla strada o delle sfide di paese, non mancherà lo stesso lo spettacolo. Basta cercarlo.

Perché come diceva Borges, per usare una delle citazioni più usate ormai ma non per questo meno vere: “Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada lì ricomincia la storia del calcio”.

E ovviamente, buon ferragosto a tutti voi.

Gabriele Fredianelli

Redazione
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