GAIOLE IN CHIANTI – Il 13 agosto scorso sono stati sette anni esatti dalla scomparsa di Luciano Berruti, infaticabile gestore del Museo della Bicicletta di Cosseria e noto in tutto il mondo come volto del ciclismo eroico, numero 1 de L’Eroica e grande appassionato di ciclismo in ogni sua sfumatura. 

Per l’occasione, in modo del tutto spontaneo e privo di organizzazione di base, da tutta Italia ogni anno decine di ciclisti e amici si ritrovano al Museo intorno alla famiglia per commemorare l’indimenticabile Luciano.

Tra gli altri, quest’anno la comitiva è stata impreziosita da presenze di assoluto valore quali, oltre ad alcune autorità locali, Giancarlo Brocci, ideatore di Eroica e dell’attuale Strade Bianche; Davide Lauro, fondatore di Officine Mattio; Marino Vigna, medaglia d’oro olimpica di ciclismo su pista a Roma nel 1960.

Come accade tutti gli anni, la delegazione del Museo del Ciclismo del Ghisallo, il Museo più importante d’Italia, ha deposto una meravigliosa corona di fiori sopra il cippo dedicato a Luciano, in frazione Baltera nel comune di Bormida, luogo dove Luciano, con la sua amata bicicletta, è andato in fuga per sempre.

“Il fatto che avvenga tutto in modo spontaneo la dice lunga sulla scia di bontà lasciata da mio padre. Ci sono amici che arrivano da Milano, Torino, Modena, Brescia, Siena e perfino da Roma” racconta Jacek Berruti, figlio minore e presidente del Museo della Bicicletta di Cosseria.

“Noi – aggiunge – facciamo il possibile affinché la memoria venga conservata nel migliore dei modi, riscuotendo continui consensi che ci spingono a migliorarci. Ringraziamo tutti coloro che quotidianamente ricordano mio padre come mentore e quindi esempio da seguire, nei toni e nei modi”.
 
Ritroveremo come sempre l’anima e lo spirito di Luciano Berruti a Gaiole in Chianti, durante la XXVII edizione de L’Eroica. 

Infatti da qualche tempo il complesso museale di Chianti Origo, già Casa Eroica, appassionati e sportivi potranno fare visita all’Officina Berruti che “nasce come un angolo creato da Luciano e sua moglie, presso casa loro, nel garage a Cosseria – spiega Jacek Berruti – Un tentativo splendidamente riuscito di riproporre un ambiente di inizio ‘900, un luogo di lavoro di quel periodo, con quegli attrezzi, con quei dettagli”.

“Tutti dovrebbero vederla – suggerisce – per capire qualcosa in più di Luciano e del tempo che fu. Per capire cosa volesse dire essere appassionati di qualcosa e dargli risalto, parlarne e, ancor di più, farlo rivivere. Ecco che però a Cosseria quell’officina, posto quasi sacro per i pellegrini del ciclismo, era a rischio di essere visto da un numero di persone di gran lunga minore di quelle che merita”.

“Non per mania di grandezza, sia chiaro – conclude – ma l’officina Berruti ha origine per essere vissuta di più, visitata, respirata, ascoltata. Da qui l’idea di mia madre di donare tutto al Comune di Gaiole, dove tutto ebbe inizio, come segno di riconoscenza e per dare continuità, mettere un ponte sul futuro di quest’opera meravigliosa”.

Appuntamento dunque il 5 e 6 ottobre a Gaiole in Chianti per L’Eroica e la visita all’Officina Berruti, magari insieme ad un membro della sua famiglia che ne potrà raccontare le origini.

La ciclofficina Berruti a Gaiole in Chianti

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