il presidente dell'Aic Tommasi

ROMA – L’Aic, Associazione Italiana Calciatori, interviene sul momento di crisi del calcio italiano e sul tema dei calciatori dilettanti.

“L’attuale situazione di crisi sanitaria e la conseguente difficoltà economica che ne sta scaturendo è sotto i nostri occhi e tutti i soggetti che compongono il mondo sportivo la stanno subendo – si legge in un comunicato – Proprio per questo non si comprende per quale motivo tale situazione sia ricaduta immediatamente ed esclusivamente sulla posizione dei calciatori. Si è infatti pensato, ingiustificatamente ed illegittimamente, di sacrificare in primis gli atleti dilettanti, uomini e donne”.

“Sono state tagliate arbitrariamente le mensilità – si prosegue – e, in alcune situazioni, i giocatori/giocatrici sono stati invitati a liberare gli appartamenti messi loro a disposizione, senza pensare che molto spesso l’attività sportiva dilettantistica serve al sostentamento di intere famiglie. Per questo la situazione è inaccettabile e necessita di un intervento deciso e sostanziale da parte di tutte le componenti, visto che oggi stiamo lottando insieme per ottenere il medesimo risultato”.

“L’Assocalciatori – va avanti il comunicato – da parte sua, farà in modo che tutte le componenti federali partecipino al fondo solidaristico, già deliberato dal consiglio direttivo AIC a marzo, affinché si possa garantire la sussistenza dei calciatori/calciatrici e la sopravvivenza economica delle loro famiglie. Nel contempo, l’AIC ringrazia il Governo e il Ministro Spadafora per l’aiuto, sotto forma di indennità, elargito per il mese di marzo che è stato assolutamente importante. Si auspica che tutti i calciatori e le calciatrici ricevano l’indennità prevista per il mese di marzo e che, come promesso dalle Autorità, il contributo possa essere riproposto per il mese di aprile”.

“La situazione è assolutamente grave – conclude – i giocatori/giocatrici rischiano di non percepire alcun importo da marzo a settembre/ottobre e chi pensa di poter “risparmiare” sui calciatori e le calciatrici dilettanti, non comprende appieno la situazione sportiva, economica e soprattutto sociale di questi ragazzi e ragazze”.

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