Le organizzazioni no profit sono spesso alla ribalta nelle notizie di cronaca nazionale e internazionale.

Spesso però c’è una certa confusione riguardo il loro ruolo e la loro ragion d’essere. Per associazione no profit si intende un’associazione che, pur producendo utili, non li divide fra i vari soci o i fondatori, ma li utilizza completamente per portare avanti le proprie attività e la propria missione, stabilita al momento della fondazione.

Le no profit possono operare in vari ambiti, dalla ricerca scientifica alla solidarietà, dalla salute all’aiuto in zone di guerra, dall’assistenza domiciliare all’organizzazione di attività sportive.

Le organizzazione no profit sono di vari tipi:

  • non governative (ONG);
  • di volontariato;
  • Cooperative sociali;
  • Fondazioni;
  • Associazioni con compiti di promozione sociale.

Particolarmente importanti sono le no profit sportive: si tratta di organizzazioni che hanno compiti importantissimi di aggregazione per gli appassionati di sport a tutti i livelli, e che spesso riescono a supportare la crescita di atleti di alto livello e a creare interesse verso sport magari poco conosciuti. 

Le organizzazioni sportive dilettantistiche hanno lo scopo di promuovere l’attività sportiva fra gli amatori, quindi persone che non svolgono l’attività professionalmente.

Quindi, è definibile dilettantistica un’associazione che svolgono le attività definite dalla CONI e che sono registrate nell’apposito albo di questa. L’associazione deve essere anche iscritta alla Federazione sportiva di riferimento. 

Per costituire un’organizzazione sportiva no profit ci sono dei passaggi necessari. Per formare il primo Consiglio Direttivo sono necessari 3 fondatori, questi dovranno stabilire anche gli scopi dell’organizzazione e l’attività sportiva praticata.

Poi, l’associazione dovrà avere un atto costitutivo e uno statuto. Successivamente l’associazione deve essere registrata all’Assemblea delle Entrate.

Quindi, sarà obbligatorio pagare la tassa di registro, acquistare i bolli da applicare agli atti e presentare l’atto costitutivo e lo statuto in duplice copia, sarà anche necessario chiedere l’attribuzione di un Codice Fiscale. Il passo successivo è quello di chiedere l’iscrizione al registro della Federazione Sportiva nazionale di riferimento. Subito dopo ci si può iscrivere albo della CONI.

Solo dopo questa iscrizione l’associazione sarà validamente costituita e si potrà beneficiare delle agevolazioni fiscali che ne derivano.

I benefici fiscali sono molti. Il Testo Unico delle imposte sui redditi considera sempre imponibili le cessioni di beni per la vendita, pasti, erogazioni di acqua, gas, energia elettrica e vapore, prestazioni alberghiere, trasporti, mense, organizzazioni di viaggi e soggiorni turistici, gestione delle fiere ed esposizioni a carattere commerciale e pubblicità.

L’organizzazione è in grado di erogare compensi a chi svolge in modo diretto l’attività dilettantistica, fino a 10.000 €.

Gli atti notarili e il riconoscimento governativo, che è una procedura lunga e costosa, non sono necessari. 

È importante ricordare che nello statuto e nell’atto costitutivo dell’associazione devono essere presenti elementi considerati indispensabili: la denominazione dell’ente, lo scopo, la sede legale, il patrimonio, l’organizzazione, le norme sull’ordinamento e sull’amministrazione, i diritti e obblighi degli associati e le condizioni per la loro ammissione e la rappresentanza conferita al presidente o all’amministratore dell’ente.

Di base, però le associazioni sportive sono basate sulle normali associazioni, quindi, hanno la stessa gestione delle no profit classiche, anche loro devono avere un presidente. Questi ha compiti di rappresentanza legale dell’organizzazione. Se è assente, ne fa le veci il vicepresidente.

Il presidente è a capo del consiglio direttivo. L’assemblea dei soci è l’organo sovrano dell’organizzazione. Possono parteciparvi tutti i soci intervenuti, che hanno la possibilità di discutere le proposte e di esprimere consigli e critiche.

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