Mario Mazzoni con il presidente onorario del Viola Club Renzo Falciani

FIRENZE – Se n’è andato oggi a 88 anni da poco compiuti, e tutti colorati di viola, Mario Mazzoni.

C’era lui sulla panchina della Fiorentina quel giorno a Roma nel 1975 quando la Fiorentina, dopo l’addio di Nereo Rocco, a Roma sollevò la Coppa Italia dopo aver battuto il Milan.

Nato nel 1931 a Firenze, aveva giocato a lungo, passando per Castelfiorentino, Signa, Siena, Empoli, per poi legare la sua storia al Bari: dieci anni dalla Quarta Serie alla Serie A, diventanto recordman di presenze nella storia biancorossa. Per poi chiedere la carriera tra Prato e Poggibonsi e cominciando la carriera da allenatore proprio in Valdelsa.

Mario Mazzoni con la moglie Carla e il presidente onorario Renzo Falciani

Dagli anni ’60 entrò nello staff viola e vi rimase fino agli anni Duemila, tranne il periodo in cui fondò la Scuola Calcio Florentia: allenatore della Primavera gigliata, vice-allenatore di tanti tecnici da Pesaola (con cui divenne campione d’Italia nel 1969) a Pugliese, da Radice a Liedholm fino a Mazzone.

Al Chianti era legato da sincera amicizia soprattutto a Mercatale: a noi aveva raccontato di partite estive partendo in bicicletta da Firenze e lo scorso anno era stato festeggiato dal Viola Club Mercatale in una serata indimenticabile, ricordando una memorabile amichevole dei primi anni Settanta.

Negli ultimi anni, continuava a interessarsi di calcio con la consueta lucidità e franchezza ed era facile trovarlo al campo dell’Isolotto, a due passi da casa sua. Sempre con il viola nel cuore e nei pensieri.

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