Una delle due squadre di Allievi dell'Atletico Calcio Impruneta

IMPRUNETA – La situazione del calcio all’Impruneta è sempre più tesa. Con i genitori dei ragazzi delle due squadre giovanili dell’Atletico Calcio Impruneta in attesa di capire se davvero non ci sono più speranze di giocare a pallone allo Stadio Dei Pini.

Tutto bloccato per Allievi A e Allievi B (2002 e 2003): in cancellazione anche i tornei estivi ai quali erano state iscritte. Genitori che nelle scorse settimane hanno anche scritto una lettera all’amministrazione comunale imprunetina.

“E’ anche e soprattutto un problema di comportamenti – ci racconta il babbo di uno dei ragazzi che giocano in maglia biancoverde, che esprime il pensiero di moltissimi dandoci la sua opinione su quanto sta accadendo – E bisogna partire dal passato, dall’affitto del campo che il Comune ha concesso all’attuale società. Dove c’era scritto che l’amministrazione comunale dava in uso il campo sportivo Dei Pini con la condizione che venissero mantenute almeno due squadre del settore giovanile”.

“Nel corso degli anni – prosegue – dal sociale come motivazione principale di quella che era stata la ristrutturazione del calcio all’Impruneta, come interesse prevalente è stata individuata la prima squadra”.

“Così – dice ancora – da avere la scuola calcio e la maggior parte delle categorie giovanili, sono rimaste solo due squadre di Allievi. Adesso, con l’interesse solo ed esclusivo della prima squadra, le uniche risorse sono state dirette su quella. Tanto è vero che ci è pure toccato comprare i palloni, con le due squadre di Allievi praticamente auto gestite dai genitori. Un esempio? I ragazzi del 2003 hanno giocato tutto l’anno senza portiere, andando in porta a turno. Nessuno in società ha neanche provato a trovarne uno”.

“Noi abbiamo sempre avuto un unico obiettivo – prosegue questo babbo – ovvero che i nostri figli, tutti dell’Impruneta, rimanessero qui a giocare. Hanno creato gruppi straordinari: ci vuole coraggio a distruggerli”.

Una riunione è stata convocata ieri, domenica 28 aprile, prima della partita della prima squadra. Interlocutoria pare.

“A noi e ai ragazzi – dice ancora l’uomo – la chiusura della società è stata comunicata due settimane fa: mentre parlava l’allenatore, prima di una partita, sono entrati nello spogliatoio per dirlo. In quel modo. Chiude la società, chiude il campo: senza che fosse mai stata indetta neanche una riunione con noi genitori”.

“La questione – sottolinea ancora – è relativa a come hanno trattato (e stanno trattando) i ragazzi, e di conseguenza i genitori. Finché gli hanno fatto comodo per tenere la prima squadra se li sono tenuti. Noi adesso siamo nel limbo, non sappiamo cosa accadrà. I tornei estivi non si faranno, e a settembre? Il pulmino per quelli più lontani? C’è stato fino a un certo punto. Prima è andato via il custode del campo, poi l’autista del pulmino… . Non puoi mica dire a un ragazzo di aspettare senza dare informazioni, prospettive”.

I ragazzi possono essere lasciati liberi dalla società, certo. Ma i genitori vorrebbero una risposta definitiva e pubblica sulla chiusura della società. Prima di prendere una decisione dolorosa: ovvero portare via i loro figli da Impruneta.

“Soluzioni – conclude – ce ne potrebbero essere per andare altrove, certo; ma noi vogliamo sapere davvero se il calcio all’Impruneta è finito. E perché. Sarebbe una grandissima sconfitta per tutto il paese: anche l’amministrazione comunale lo deve capire”.

Matteo Pucci

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