Leonardo Lari

SAN VINCENZO A TORRI – Con il prossimo turno sconterà l’ultima delle quattro giornate di squalifica, residuo del finale nei playoff della scorsa stagione, e finalmente potrà tornare sulla panchina del “suo” San Vincenzo.

Mister Leonardo Lari sa che questa è una stagione molto importante, per lui e per la squadra, chiamata dopo la campagna acquisti a recitare un ruolo importante nel girone A di Terza categoria.

Le prime tre giornate raccontano di sei punti raccolti, con la sconfitta all’esordio contro la Vi Razzi, al momento prima in classifica a punteggio pieno.

Mister Lari, che San Vincenzo si è presentato ai nastri di partenza?

“Indubbiamente un San Vincenzo che viene da un percorso di crescita che dura da tre anni, e che era già partito prima del mio arrivo. Credo si sia nella condizione in cui ci sono stati miglioramenti su più fronti: una società che si sta strutturando, che ha inserito ragazzi che hanno smesso di giocare ma hanno trovato un loro ruolo. Questo per me è motivo di orgoglio: stiamo creando uno staff tecnico e dirigenziale sempre più competitivo. Tutti segnali di una crescita progressiva che può portare alla continuità del progetto. Siamo contenti del punto a cui siamo arrivati, di continuare a crescere e consolidare. E non è cosa banale”.

Accettate il ruolo di favoriti nel girone? Ha una “griglia di partenza”?

“E’ logico, non ci nascondiamo. Siamo consapevoli di quello che abbiamo fato lo scorso anno e di quello che vogliamo provare a fare in questa stagione, cercando di riportare il San Vincenzo in Seconda categoria, dalla quale manca dal 2008. E’ il sogno che mi ha accompagnato in questi tre anni e spero che questo sia l’anno giusto, specialmente per quanto riguarda la società e per tutto quello che ci gira intorno. Si respira l’aria giusta per provare a fare questo passo. Poi, si sa, la Terza categoria è un campionato imprevedibile, difficilissimo fare pronostici. Ci possono essere sorprese di squadre che si presentano per la prima volta ai nastri di partenza, come la VI Razzi di Sesto Fiorentino. Ci sono squadre che hanno una grande storia come l’Esperia, la sorpresa Vaglia che viene nel nostro girone. Poi squadre come Valdipesa, Marcialla, indubbiamente migliorate rispetto all’anno scorso. Ma noi ci siamo, pronti per questa annata”.

Cosa ha lasciato di positivo la scorsa stagione?

“Penso sia stata la stagione della maturità. Non completa, perché a un certo punto avevamo creduto di poter agganciare il treno San Polo-Capraia. Abbiamo avuto una flessione nella fase centrale del girone di ritorno, quando il Duccio Dini ha fatto qualcosa di straordinario. Siamo sereni, usciti dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto. Tanti gli aspetti positivi che abbiamo consolidato: la crescita del gruppo storico, che ha beneficiato dell’arrivo di giocatori come Momo Calonaci e Checco Papi; un grande legame fra squadra, dirigenza e società. Se non c’è un legame fra tutte le componenti difficilmente si raggiungono risultati e si mantengono. Su quanto costruito lo scorso anno, su quell’onda, vogliamo continuare a navigare”.

Avere in attacco uno come Davide Ghelli (in foto sopra) può essere determinante?

“Assolutamente sì. L’arrivo di uno come Davide può essere determinante. E’ venuto a San Vincenzo con quella ambizione: di portare i suoi gol, il suo modo di stare in campo, di essere un punto di riferimento. Si è messo a disposizione per lavorare e lo sta facendo bene; veniva anche da un periodo in cui aveva avuto un po’ di difficoltà fisiche. Sta lavorando come un ragazzo di vent’anni, siamo orgogliosi di averlo con noi. Ha trovato un gruppo in cui può essere se stesso, in cui non deve dimostrare niente a nessuno. Un ambiente sereno, familiare, che vuol fare le cose per bene: in un mix che può dargli gli stimoli giusti, per un presente e un futuro. Di campo e di vita”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA