SAN POLO (GREVE IN CHIANTI) – Per il San Polo è crisi. Da quella sconfitta a Casole d’Elsa del 27 febbraio è come se si fosse spento un interruttore.

Parzialmente ri-acceso solo nella trasferta alla Sambuca. Ma è stato solo un bagliore. Nelle ultime tre partite, due punti.

E a certificarlo è arrivata la sconfitta casalinga contro il Radicondoli. E non è una sconfitta da poco. 

I senesi infatti sono i terzi in classifica, con una partita in meno rispetto ai chiantigiani (che osserveranno il loro turno di riposo all’ultima giornata).

Hanno ristretto la “forbice” per quanto riguarda i punti di distanza fra seconda (San Polo) e Radicondoli (terza): rendendo sempre più probabili i playoff e sempre meno probabile la promozione diretta in Prima categoria dei sanpolesi.

La sconfitta arriva a un soffio dalla fine, con un gol molto più simile ai “gollonzi” di gialappiana memoria, con un tiro di ginocchio-stinco-collo di Lavanga, che beffa Maddaleno.

Che ha giocato la sua unica partita da titolare (a parte la Coppa Toscana), con una fasciatura a una spalla dopo due mesi di assenza per infortunio.

Ma andiamo con ordine.

La partita è tosta, giocata pallone su pallone, uomo contro uomo. Con duelli che spesso si concludono in parità. Del resto parliamo pur sempre dell’incontro fra la seconda e la terza in classifica.

Il match lo conduce comunque il San Polo, che cerca di tessere le sue trame. Ma l’ottima difesa ospite, aiutata da un centrocampo molto fisico e presente in copertura, argina le sterili avanzate locali.

Che comunque, a dire la verità, appaiono molto più offuscate rispetto ai mesi scorsi, pre-Casole diciamo. Soprattutto nei giocatori migliori, che a lungo hanno fatto la differenza nella stagione.

Di occasioni clamorose non se ne segnalano, tranne un bel colpo di testa di Bini e un paio di tiri da fuori della coppia Balatri-Spiga.

Protesta però il San Polo, per un intervento in area di rigore ospite che, secondo i padroni di casa, avrebbe meritato la massima punizione. E non si tratta di una protesta isolata, poiché a San Polo ormai c’è una sorta di “dossier arbitrale” (ne parliamo più avanti).

Nel secondo tempo la partita non cambia granché il suo canovaccio: mister Focardi mette dentro tutte le bocche di fuoco che ha in panchina. Dilaghi (che sciupa una buona occasione), Ferruzzi, Cianferoni e Guasti.

Dal canto suo invece il Radicondoli coglie la parte superiore della traversa con un bel calcio di punizione.

Si segnalano anche una buona occasione fallita da Fiumi di testa; e qualche mischia in area ospite, che non trova il colpo vincente da parte dei biancorossi.

Poi, come detto, al minuto 83 il rocambolesco gol vittoria. Che il Radicondoli non ha certo rubato, facendo la sua gara tosta, da squadra esperta e con un obiettivo ben preciso.

Per il San Polo rimane la consapevolezza di un periodo nero. Ma anche, come detto, il fastidio per una serie di situazioni che in casa sanpolese sono diventate una sorta di “dossier aribtrale”. Che il presidente Marco Bernacchioni sarebbe pronto a portare in federazione.

Dossier che conterrebbe queste segnalazioni: gol annullato a Ferruzzi sul 3-1 della Casolese (e con i valdelsani in 10); rigori “evidenti e documentati con video” dicono da San Polo, contro Castellina, Monteroni, Virtus Biancoazzurra e Asciano. 

E, infine, la protesta per il rigore non fischiato contro il Radicondoli. Più altre situazioni tutte a sfavore: insomma, a San Polo la tensione è alta.

IL TABELLINO: 0-1

SAN POLO: Maddaleno, Landi, Cozzini, Spiga, Faellini, Trentanovi, Balatri, Ciangherotti, Bini, Monechi, Fiumi. A disp.: Truschi, Cianferoni, Guasti, Dilaghi, Ferruzzi, Bigazzi, Camiciottoli, Rossi. Allenatore: Stefano Focardi

RADICONDOLI: Cevenini, Conforti, Viani, Conti, Parigi, Casini, Guarino, Chiantini, Brandani, Lavanga, Massa. A disp.: Paradisi, Bueti D., Belluomini, Bueti A., Gori, Conti. Allenatore: Giovanni Brandani

ARBITRO: Samuele Nafra della sezione Valdarno

RETE: 83′ Lavanga

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