FIRENZE – “L’emergenza sanitaria legata al coronavirus ha evidenziato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che i giovani hanno interesse e bisogno di fare sport e gli addetti ai lavori hanno una grande responsabilità nell’assolvere alle proprie funzioni sportive, molto legate anche agli aspetti sociali e formativi dei giovani”.

È questa una delle premesse da cui è nato e si sta sviluppando, tra diversi direttori sportivi principalmente dell’area fiorentina (ma anche pisana e senese), un primo nucleo di un codice etico per la gestione dei settori giovanili.

Un documento condiviso, nato da un sentire comune di molti d.s., si è sviluppato dal continuo confronto in un gruppo WhatsApp ed ha già ricevuto il gradimento delle massime istituzioni regionali come il Presidente del Comitato Regionale Paolo Mangini e il consigliere Roberto Bellocci, già Delegato provinciale di Firenze.

Fin qui sono stati oltre 20 i firmatari del documento, che riguarda in prima persona gli interessati e non le società di appartenenza.

“Confrontandosi nel corso dei mesi passati su tanti temi – spiega Cristian Casci, uno dei promotori dell’iniziativa nonché d.s. della Grevigiana – alcuni colleghi hanno voluto mettere nero su bianco alcune norme di comportamento “non scritte” che però sembrano necessarie per il buon funzionamento del settore giovanile. E io ho aderito volentieri a mia volta alla sottoscrizione di questo documento”.

Cristian Casci

Nel documento, lungo una decina di pagine e che potete leggere qui, sono diversi i temi toccati, alcuni fondamentali. Come il rifiuto del “calciomercato” per la Scuola Calcio, il no fermo al contatto diretto coi ragazzi o con le famiglie per un trasferimento (il passaggio deve essere sempre quello ufficiale attraverso la società di appartenenza) e la decisione di evitare di dare a un nuovo allenatore la stessa annata gestita in precedenza per evitare il più possibile i trasferimenti in blocco di gruppi di ragazzi.

“Il presente documento – si legge nella chiusura – è una proposta per stimolare una sempre più ampia condivisione di principi e consuetudini fra addetti ai lavori, oltre a dare informazioni e spunti di riflessione per i ragazzi e le loro famiglie. Il codice analizza e propone alcuni temi, è importante integrarlo, migliorarlo costantemente e aprirsi al confronto auspicando anche un dibattito franco, trasparente e costruttivo fra addetti ai lavori.”.

I sottoscrittori non solo si aspettano nuovi spunti di riflessione, ma sono anzi aperti a nuove adesioni da parte di altri direttori sportivi animati dagli stessi principi.

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