esultanza dopo il 4-0 di Vanni

BAGNO A RIPOLI – Una domenica da sogno con una tripletta da attaccante spietato, affamato di gol.

Cosimo Vanni, attaccante classe 1988 della Settignanese, di fame ne ha tanta. Lo ha dimostrato seminando il panico tra i difensori dell’Ambra la scorsa domenica, ma non solo, anche parlando ai microfoni di SportChianti.

Domenica hai fatto impazzire la difesa dell’Ambra. Cosa si prova a segnare la prima tripletta stagionale?

“È sempre bello per un attaccante segnare, ma devo dire che è stato ancora più bello conquistare questi tre punti, che ci servivano per rimanere lassù”.

Ti sei portato il pallone a casa?

“No (ride, n.d.r.), ma in molti me lo volevano dare per scherzo”.

Contro i biancazzurri si è notato un certo affiatamento con Enea. C’è un giocatore in particolare con cui ti trovi bene in squadra?

“Molti dei ragazzi sono nuovi. Io sono arrivato alla Settignanese con Simone Tinagli. Venivamo entrambi dall’Impruneta, quindi se devo scegliere un nome faccio il suo. Ovviamente senza nulla togliere agli altri ragazzi, che ci hanno accolto in modo speciale”.

Come definiresti questa tua nuova avventura alla Settignanese?

“Per adesso non mi esprimo, preferisco attendere la fine del girone. Penso sia ancora presto”.

In questo momento è più importante per te agganciare il Montelupo (+6) o distaccare la Rondinella?

“Credo sia meglio guardarsi alle spalle, perché la classifica è corta. Nel giro di pochi punti si rischia di restare fuori dalla zona playoff. È un campionato molto competitivo. Come la Rondinella, anche il Chianti Nord è un osso duro. Basta un passo falso per finire nella parte bassa della colonna”.

Pensi che questa possa essere la tua migliore stagione?

“Non lo so, ancora. Ho passato stagioni belle all’Impruneta così come l’anno al Galluzzo. Aspetto l’ultima giornata per dare giudizi”.

Sei nono nella classifica marcatori, come 9 sono i tuoi gol segnati sinora. C’è un obiettivo che ti sei prefissato?

“Diciamo che considero sempre l’ambizione personale, perché un attaccante vive di gol. Cerco di migliorarmi di anno in anno. A 32 anni è bello vedersi in cima alla classifica marcatori, tuttavia nel calcio si ragiona prima da squadra”.

Riccardo Barlacchi

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