da sinistra il ds Triarico, glli allenatori Bertuccio, Sarappa e il team manager Rossi

BAGNO A RIPOLI – “Mi sarebbe piaciuto vedere cosa sarebbe successo nella prossima stagione con lo stesso gruppo”: il rimpianto di Fabio Sarappa è tutto qui, dopo la conclusione dell’esperienza del Belmonte, andatosi a fondere con il Grassina alla fine dell’ultima annata.

Il tecnico che, insieme al fratello Benedetto, ha allenato i biancorossi in Prima Categoria nell’ultimo biennio racconta quella crescita continua, arrivata fino a un quinto posto che non è valso i play-off solo per colpa della “forbice”: “Dai 36 punti dell’anno precedente ai 51 dell’ultimo, con lo stesso nucleo di giocatori. Abbiamo fatto davvero qualcosa di bello, c’era un’ottima alchimia, un gruppo di uomini veri, senza pregiudizi tattici né di metodologie”.

Un gruppo creato con la società e poi plasmato dal tecnico che aveva già avuto diversi di quei calciatori già al tempo del titolo regionale Juniores del Grassina nel 2017.

“Mi sarebbe piaciuto davvero – spiega l’allenatore, che ha guidato anche Incisa, Settignanese e Fiesole, prima di tornare a Ponte a Niccheri dove aveva già lavorato nel settore giovanile – cosa ne sarebbe venuto fuori lavorando insieme per il terzo anno di fila. Sono convinto che il gruppo sarebbe migliorato ulteriormente. Sono ragazzi e uomini che si sono messi sempre a disposizione dell’allenatore anche se poi i risultati li conquistano loro sul campo. L’allenatore mette lo spartito ma a suonare poi sono loro. Ma in queste categorie avere calciatori disposti a seguirti è un passo avanti. E stiamo parlando di persone che magari fino alle 7 lavorano e vengono al campo già stanchi per la giornata”.

Alla fine dell’annata il gruppo si è diviso: alcuni elementi sono passati al Grassina, altri al Firenze Sud, altri ancora a Fiesole e Galluzzo.

“Non ho rimpianti per i play-off mancati – analizza – perché credo che abbiamo fatto un numero di punti giusto per il nostro rendimento, anche se negli altri cinque gironi di Prima ci sarebbero bastati. Però è stato bello guardare sempre all’obiettivo play-off e non alla salvezza come l’anno prima, lasciandoci alle spalle squadre come il Galluzzo o il Bibbiena. Fino a due giornate dalla fine eravamo ancora in corsa per farcela”.

“In futuro mi piacerebbe trovare una situazione simile – conclude – un progetto con queste caratteristiche, in cui avere il sostegno e la fiducia della società e poter far crescere un gruppo come è successo in questo splendido biennio al Belmonte”.

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