CERBAIA (SAN CASCIANO) – Le emozioni si sono affievolite, ma neanche tanto. L’adrenalina è scesa, ma ne rimane ancora molta.
Il “day after”, il giorno dopo la vittoria del campionato di Prima categoria, girone C, con la conquista di una storica Promozione, a Cerbaia è ancora pieno di suggestioni.
Ne andiamo a tirar fuori qualcuna in questa chiacchierata con colui che, dalla panchina, questo campionato lo ha plasmato. Indirizzato dopo un avvio difficile. E poi cavalcato fino al trionfo finale.
SportChianti incontra mister Francesco Sacconi.
Mister, cosa vuol dire vincere un campionato di Prima categoria a Cerbaia?
“Vincere è bellissimo, sempre. Vincere la Prima categoria in questo girone con tante corazzate è un’ impresa. Farlo a Cerbaia, essere i primi che portano questa squadra e questo paese in Promozione, vuol dire passare alla storia”.
Una squadra che ha perso solo due partite a inizio anno, 25 risultati utili di fila in striscia aperta. Insomma un cavalcata incredibile. Ce la racconta?
“Oltre a questi numeri ci metto anche: miglior attacco e miglior difesa del campionato, squadra col maggior numero di vittorie, 8 vittorie consecutive nel girone di ritorno (sempre più difficile dell’andata). Questi sono numeri incredibili che certificano una meritata vittoria del campionato. Siamo partiti malino, non è facile cambiare tanto come abbiamo fatto noi e trovare subito l’amalgama. Poi con la super rimonta a Novoli ci siamo sbloccati e da lì è iniziato tutto. Vorrei sottolineare la straordinaria forza mentale che hanno avuto i miei giocatori, recuperare punti prima al Barberino Tavarnelle, poi al Calenzano e infine allo Jolo. Consapevoli di non poter mai sbagliare, consapevoli che ogni partita poteva essere l’ultima buona per inseguire un sogno se non si fosse vinto. Siamo risaliti dalle ultime posizioni fino alla vetta. Dall’inferno fino a riveder le stelle. Creando un legame fortissimo tra squadra e paese”.
Nel suo percorso da allenatore come colloca questa stagione?
“Sono cresciuto tantissimo. Ho cambiato alcuni aspetti del mio modo di fare, ne ho migliorati altri. Venivo da un playoff vinto e uno perso, ho fatto uno step in più. Mi sento un allenatore migliore. Questa società e questi ragazzi mi hanno fatto crescere. Io ho fatto altrettanto con loro. Grazie a questo è stato possibile centrare un risultato storico, portare il Cerbaia in Promozione”.
Riesce a isolare qualcuno in particolare da ringraziare? A cui dire… bravo!
“Qui ci vuole un po’ di pazienza perché i nomi… sono molti. Teddy e Dani, il Trecca e l’Olga, Roberto e i suoi panini della vittoria, Jonathan Fallani, le garzelline e mister Tommy, il 2012 del Cerbaia, i tifosi meravigliosi sia in casa che fuori, in particolare gli ultras guidati da Riccardo. Il preparatore dei portieri Gabrio, il fisioterapista Paolo, tutti i membri della società e gli accompagnatori, la “mia” preparatrice atletica Alessia Mancini, il mio babbo, la mia mamma, la mia nonna, la mia sorella, i miei nonni. L’astronauta. Il direttore sportivo Maurizio Maestrelli e il direttore generale Silvio Cei, che mi hanno voluto e sostenuto. Il vice presidente Andrea Presciutti, una colonna della società. Il presidente Luca Presciutti, uomo innamorato di questo paese e di questi colori. Lui ci ha sempre creduto. Adesso gli dico… pres abbiamo fatto la storia. I miei giocatori: c’era da fare quello che c’era da fare… l’abbiamo fatto. Grazie. I miei tre figli: Gabriel, Cosimo e Lorenzo. E mia moglie Sandra. Che sono il centro di tutto. Presenti ad ogni partita. Sono la mia forza”.
Parliamo infine di futuro. Per il Cerbaia lei è già confermatissimo. Resta per la prima volta, storica, in Promozione?
“Ogni categoria che ho fatto, partendo dagli Esordienti, me la sono conquistata sul campo, anche la Promozione. Condivido le parole dette dal direttore sportivo a SportChianti (qui l’articolo), sto molto bene qui ed è un traguardo storico. C’è la volontà di proseguire insieme, ne parleremo al più presto”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA