GREVE IN CHIANTI – Oggi parliamo di Silvia Belli: grevigiana, 16 anni, quasi 17, e già una serie infinita di ottimi risultati nel nuoto, in particolare nella specialità del Nuoto Pinnato.

Campionessa mondiale a settembre 2022 in acque libere, conquistando l’oro nei 3.000, nei 1.000 e nei 150 metri.

Trascinò alla vittoria l’Italia anche nella staffetta 4X1000, effettuando un incredibile rimonta sulle avversarie.

Da quel momento, la specialità di nuoto pinnato l’ha sempre vista vincente, record italiano Under 18 nei 200 pinne durante la “Christmas Cup” a Lignano Sabbiadoro.

Poi, a marzo, sempre tre ori nei 100, 200 e 400 pinne, facendo il crono utile nei 400 per partecipare ai Mondiali giovanili al Cairo a giugno.

E ora a maggio, sempre a Lignano Sabbiadoro, altri tre ori nelle tre specialità di pinnato, confermandosi leader.

Frequenta il Liceo linguistico, è costantemente in vasca, allenamenti 6 giorni su 7 e gara la domenica, spesso ormai anche durante la settimana.

Sugli spalti, durante le infinite gare, è facile vederla con i libri di scuola in mano per restare al passo con il resto della classe. E, un attimo dopo, concentrazione a mille: e via in acqua per difendersi da tutte coloro che vogliono battere la migliore.

Ma Silvia affronta tutto questo con la forza ed il coraggio della giovane età. Introversa, è difficilissimo capire cosa pensi: ma basta vederla sul bordo vasca, o concentrata sulle lezioni mentre i suoi amici giocano al cellulare, per percepire la sua forza d’animo, un’energia che le permette di essere la migliore.

“L’acqua è da sempre il mio ambiente ideale – ci dice Silvia – fin da piccola adoravo nuotare e spesso mi facevo portare in piscina anche se non avevo il corso di nuoto e dopo gli allenamenti. Grazie alla Virtus Buonconvento ho potuto provare tutte le specialità del nuoto. Quando ho scoperto il nuoto pinnato mi sono trovata totalmente a mio agio”.

“Mi è sempre piaciuto nuotare con le pinne – racconta – Fin da piccola, al mare, con i miei genitori. Quando mi hanno fatto gareggiare con le pinne non riuscivo a crederci. Poi, grazie all’impegno ed alla bravura dei miei allenatori, Simone Rocchi che è sempre al mio fianco e Fabrizio Menghini che mi segue a distanza, sono riuscita a trovare la mia dimensione”.

“Adoro le gare in acque libere – continua nel racconto – perché sono lunghe e posso pensare alla gestione della competizione e del mio fisico. Nelle gare corte non si riesce a pensare ad altro se non a dare il massimo sempre. Le prime volte ero molto ansiosa, sentivo la tensione, la paura dell’insuccesso. Vedevo le altre ragazze e sentivo anche la loro tensione”.

“Una delle tante domeniche di gara – spiega – mi resi conto che non aveva senso essere spaventata, la gara tanto la dovevo fare. L’importante era dare il massimo che potevo, non controllare tutto ciò che mi stava intorno. In quel momento decisi di affrontare le gare in maniera diversa e sono riuscita a scacciare la paura ed assaporare l’adrenalina”.

“Mentre nuoto ho imparato a cantare per tenere il ritmo e restare concentrata – svela questo segreto Silvia – mi aiuta molto. Questo è anche un motivo per il quale mi piacciono le gare lunghe e in acque libere, riesco a gestire meglio l’andamento della gara, non si vede il fondo, non ci sono muretti o bandierine. Sono sola con me stessa, devo pensare a nuotare veloce, ma anche la direzione verso cui andare ed una strategia per battere le avversarie”.

“Far parte della nazionale italiana è qualcosa di incredibilmente bello – adesso racconta della sua esperienza in azzurro – Quando ti danno tutto il vestiario griffato Italia è un’emozione incredibile. Poi ci sono i ritrovi, generalmente una settimana intera prima della partenza per le gare. Una settimana dove ci si allena molto, ma principalmente si studiano le strategie in base alle avversarie ed alle discipline da affrontare”.

“Questi meeting – prosegue nel racconto della nazionale – ci danno anche la possibilità di conoscere tantissimi ragazzi e ragazze, provenienti da tutta Italia, ognuno con la stessa grandissima passione per il nuoto. E poi si gareggia, per se stessi, ma soprattutto per l’Italia: e si sente tutta la responsabilità. Ci sono migliaia di ragazzi e ragazze che vorrebbero essere al nostro posto e noi dobbiamo onorare l’obbiettivo raggiunto, dando sempre il massimo”.

“I miei prossimi obbiettivi – conclude Silvia – sono i Mondiali al Cairo a giugno. E le gare in acque libere che ci saranno a settembre”.

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