Vi vorrei raccontare una piccola storia personale. La mia. Di questi ultimi tre mesi.

Perché l’ho vissuta con stupore verso me stesso. Perché penso che, forse, possa essere utile a qualcuno. Che magari, come me, ha un rapporto molto distante con qualsivoglia attività sportiva (e detto dal direttore di un quotidiano sportivo…).

Perché penso che nella vita possiamo incidere in molti, moltissimi ambiti. Bastano impegno, passione, forza di volontà, amore. Nei rapporti, nel lavoro, negli hobby. Padroni del nostro destino insomma: e ci credo davvero.

Ma sul lato fisico-sportivo ho sempre pensato di non avere alcuna speranza. La consideravo una battaglia persa in partenza. Anzi, neanche da combattere. 

La premessa è questa quindi: nessun percorso sportivo mirabolante da raccontare. Nessun consiglio-fitness da dare (io poi…). Ma una piccola storia personale.

Non sono un “mangione”. Uno che si siede a tavola e spazzola di tutto. Magari, come tanti di noi, con un po’ di comportamenti sbagliati, quelli sì.

Il che mi ha portato, unito alla mancanza totale (lo sottolineo perché vorrei fosse ben chiaro) di attività sportiva, a salire lentamente, molto lentamente, di peso negli ultimi anni. Direi in due decenni quasi.

Un po’ come la rana che rimane bollita senza accorgersene, perché l’acqua in cui è immersa aumenta in modo lentissimo la temperatura.

Poi però, negli ultimi due anni, le camminate d’estate in montagna e quelle nei boschi andando per funghi (passione vera questa) si sono fatte più faticose. Molto. Troppo.

Così quest’anno, proprio al rientro dalla montagna, la decisione di acquistare un oggetto che in casa non aveva mai avuto diritto di cittadinanza: la bilancia pesa persone.

Mentre era in viaggio con il corriere, il 31 agosto ho iniziato una dieta specifica (per questa ringrazio chi sa chi devo ringraziare…), da 1.700 kcal al giorno. Ve la risparmio, anche perché nel caso ognuno di voi che ne senta il bisogno dovrà trovare quella adeguata.

E sabato 4 settembre mi sono pesato per la prima volta: 93,4 kg (sono alto un metro e ottanta). Considerando che già da una settimana ero a dieta, direi senza grandi timori di essere partito quasi da 94 kg. Probabilmente oltre.

“Ma come 93,4 kg – mi dicevano le persone con le quali parlavo di questo inizio di percorso – non si direbbe proprio…”.

Io invece qui chili me li sentivo tutti addosso. Me li vedevo anche nelle foto, certo. E nello specchio. Ma, soprattutto, me li sentivo.

Così, la scelta di un percorso di attività fisica che doveva avere due caratteristiche: essere mantenuto alla fine della dieta (altrimenti tutto sarebbe inutile); essere facilmente messo in pratica per quella che è la mia attività lavorativa quotidiana.

E la mia assoluta incapacità ad organizzarmi per fare qualcosa di strutturato in questo senso (e per “strutturato” intendo anche preparare una borsa e andare in palestra per esempio).

Mi è venuta in soccorso la geografia del luogo in cui vivo-lavoro, ovvero una delle colline (a mio avviso) più belle del Chianti fiorentino. Quindi… camminata veloce.

Mi documento un minimo: per renderla funzionale servirebbero almeno 6 km al giorno a 6 km/h di velocità media. Insomma, un’oretta di camminata veloce.

Decido di fare le cose in maniera graduale, perché conosco le mie condizioni iniziali: 4 km, 4,2 km, 4,5 km… . E così via. Unisco anche qualche uscita a funghi (che ce ne fossero tutto l’anno… allora sì che farei sport).

Con sommo stupore, al di là della fatica che sento nel dovermi alzare, vestirmi e partire, i risultati arrivano subito. E con quelli entro davvero in gioco.

Acquisto anche un cyclette per i giorni invernali, di pioggia, quando uscire a piedi è, sarà complicato (sì, lo so, è destinata a diventare un attaccapanni…). Si affacciano anche un po’ di dolori e acciacchi da sovraccarico (del resto, rispetto allo… zero iniziale, ho decisamente aumentato la mia attività fisico-sportiva).

Settembre: 130,1 km a piedi. Ottobre: 154,4 km a piedi, 16,4 di cyclette. Novembre: 122 km a piedi, 81 km di cyclette. Dicembre… è appena iniziato: ieri ho fatto oltre 10 km a 6,9 km/h di media.

Adesso ovviamente spero, voglio, mantenere: anzi, vorrei anche arrivare sotto gli 80 per contenere poi l’inevitabile, spero piccolo, “rimbalzo”, (e poi tenermi sempre “aggiornato”, senza perdermi di vista per… vent’anni).

Mi sono pesato ogni sabato mattina, per tenere sotto controllo l’andamento della situazione. Così come mi sono pesato stamani, sabato 4 dicembre, tre mesi esatti dopo: 82 kg netti.

Insomma, meno 11,4 kg rispetto a quel sabato 4 settembre. Probabilmente oltre 12 kg in meno da quando ho iniziato la dieta. Come togliersi di dosso una confezione di sei bottiglie d’acqua da due litri.

Non sto neanche a dirvi quanto questo abbia portato benefici in mille altre cose (tranne che al guardaroba, ma anche lì non è che mi sia mai impegnato granché, chi mi conosce sa anche questo…).

Spero che questo piccolo racconto, di una piccola storia personale, possa essere utile a qualcuno. Così come qualcuno, senza doverlo leggere, è stato utile a me. 

Perché, senza scomodare imprese sportive di atleti, che ci limitiamo a guardare e ammirare, per noi persone normali non c’è niente di meglio che vedere quel che fanno altre persone normali.

Ah, dimenticavo: lo so, il difficile inizia adesso… .

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