Claudio Michelacci

STRADA (GREVE IN CHIANTI) – Duri a morire. Potrebbe essere questo il titolo per il Chianti Nord guidato ormai da anni da Claudio Michelacci.

Squadra tosta, tostissima. Alla quale è difficile far gol. E che porta sempre (o quasi) a casa la pagnotta.

I risultati di questi ultimi anni sono tutti lì a dimostrarlo. E anche in questa stagione, iniziata pure con le difficoltà logistiche dovute all’indisponibilità del terreno di gioco di Strada in Chianti, i biancoverdi sono sempre lì. Duri a morire.

Talmente duri che con la vittoria di domenica scorsa, in casa della Ludus 90, si sono insediati in testa al girone D di Prima categoria, a braccetto con una delle favoritissime, l’Affrico.

# PRIMA CATEGORIA, GIRONE D: RISULTATI, CLASSIFICA E CALENDARIO

Ed è proprio con Claudio Michelacci che andiamo a scoprire i “segreti” del Chianti Nord… .

Allora mister, primi in classifica. Anche se siete sempre in quelle zone da inizio stagione, esserci a questo punto, insieme all’Affrico, fa effetto?

“Leggere la classifica e trovarsi con gli stessi punti dell’Affrico fa indubbiamente piacere. Noi cerchiamo di goderci il momento, consapevoli delle nostre forze. Sappiamo la fatica che facciamo tutte le domeniche per cercare il risultato: l’ultimo turno in casa della Ludus 90, su un terreno pesantissimo, ha lasciato il segno. I miei ragazzi hanno dato tutto. Il campionato è equilibratissimo, non possiamo guardare la classifica. Bisogna sempre cercare di ottenere il massimo, partita dopo partita”.

Che voto darebbe fino a questo momento alla stagione della sua squadra?

“Per adesso non lo do, perché i voti mi piace darli in fondo. I parziali contano, ma solo per arrivare all’obiettivo, che per noi è sempre lo stesso. Fare un bel campionato, con il sogno dei playoff. Ma sappiamo che ci sono squadre più forti di noi, con più energia, con maggiori risorse. Ad esempio proprio l’Affrico, che penso vincerà il campionato. La Settignanese. Il Cubino che ha un parco giocatori di altissimo livello. Il Fiesole che a me piace tanto. La Sancascianese, che adesso ha cambiato allenatore e occupa una posizione che non è la sua”.

Di cosa è particolarmente soddisfatto e su cosa invece pensa ci sia ancora molto da lavorare?

“Della mentalità, dell’umiltà che ha la squadra. Da lavorare c’è su tutto: in ogni categoria, in ogni squadra, non bisogna mai smettere di lavorare. Avere la mentalità del lavoro, credere tutti in quello in cui stiamo facendo, cercare di migliorarsi. Tutti quanti, quelli che giocano di più e quelli che giocano meno. All’inizio abbiamo perso tre giocatori importanti. Avevamo puntato tanto su Calamandrei, che si è fatto male al ginocchio e ha smesso; Ulivi che si è trasferito per motivi di studio. E Porreca, che era una colonna difensiva. Ma ci siamo fortificati sulle assenze, facendo gruppo: a partire dalla società. Godiamoci il momento insomma, e cerchiamo di farlo durare il più a lungo possibile”.

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