SAN CASCIANO – Sono state tantissime le sveglie sancascianesi puntate alle cinque della mattina (ora italiana) di oggi, mercoledì 28 luglio.

Qualcuna forse anche prima, per godersi l’ultimo atto in vasca della “Divina”, di Federica Pellegrini.

Ma il momento tanto atteso è arrivato dopo le cinque. Un sveglia all’alba con la speranza di vedere un sancascianese, Filippo Megli, con al collo una medaglia olimpica.

Alla fine della finale della 4 x 200 stile libero nella vasca del Tokyo Aquatic Center gli azzurri hanno concluso al quinto posto: Gran Bretagna oro, Russia argento, Australia bronzo, quarti gli Usa.

Ma se c’è stato un momento in cui la speranza di poter vedere una medaglia al collo della staffetta italiana è stato qualcosa più di un sogno, è stato proprio durante la frazione (la terza) nuotata da Megli.

Che ha messo in acqua due giorni di gare di altissimo livello. Quel livello che è suo, e che è stato difficile da raggiungere in un difficilissimo anno, fra infortuni e tutto quello che ha voluto dire il Covid.

Sceso in acqua dopo Stefano Ballo e Matteo Ciampi, per poi passare il testimone finale a Stefano Di Cola, Megli ha messo in condizione l’ultimo frazionista di giocarsela partendo dalla terza posizione.

Purtroppo però, nonostante una prestazione collettiva che ha migliorato di quasi due secondi il tempo delle qualificazioni, in acqua c’è stato chi è andato più forte.

Chiusura in 7’03″24, migliorando il 7’05″05 staccato in semifinale, ma non è bastato per salire sul podio olimpico.

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