Gorgona, un piccolo mondo da conoscere.

Un’isola che merita davvero, almeno una volta nella vita, di essere vista, scoperta e “camminata”.

Ogni volta che vado a Gorgona per accompagnare un gruppo è sempre una grande emozione e una nuova rivelazione. Incredibile quanto un piccolo scoglio abbia tanto da raccontarci e tanto da farci conoscere.

Perché vedere Gorgona? I motivi sono tantissimi e spero di riuscire a trasmetterveli tutti!

Faccio subito alcune importanti premesse. L’isola è sede di un penitenziario – l’unico carcere attivo su un’isola in tutta Europa – e dunque visite e sbarchi sono contingentati a poche decine di persone al giorno e controllati dalla direzione del carcere.

Non è possibile accedere all’isola singolarmente ma solo con guide autorizzate con cui è possibile fare un bellissimo percorso a piedi per godere di natura e panorami. La camminata completa è di circa 8 km, su facili e panoramici sentieri e con dislivello contenuto.

Gorgona non è solo una gita o un cammino da fare, ma è un luogo da conoscere e su cui riflettere.

Passo dopo passo, una continua scoperta che invade gli occhi di bellezza e colore ma che apre anche la mente e il cuore alla conoscenza dell’importanza e del modello unico che è questo penitenziario “senza sbarre”. Natura, storia antica, pirati, monaci, pescatori, le torri, i fari, gli orti, gli animali accuditi dai detenuti: un piccolo mondo unico.

Gorgona è la più piccola e settentrionale tra le isole del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Uno scoglio di 2 km per 3, in mezzo al mare.

Dista da Livorno circa 35 km (1 ora e 15 minuti circa di barca). La cima più alta è di 255 metri. Il suo mare è totalmente protetto e interdetto alla navigazione. Questa area naturale marina protetta di interesse internazionale è anche conosciuta come “Santuario per i mammiferi marini”. Non è raro avvistare, durante la traversata da Livorno, delfini e cetacei.

Arrivati sull’isola un piccolo e antico borgo di pescatori, unico centro abitato di Gorgona, ci accoglie quasi abbracciandoci con le sue casette colorate aggrappate alla roccia.

Il mare del piccolo porticciolo e della spiaggetta è calmo, limpido e ricco di pesci. Pochissimi i residenti di cui c’è tanta storia da raccontare e da scoprire.

Si sbarca in un luogo che infonde pace e serenità. La camminata comincia dal borgo, dove sono visibili i resti di una villa romana e la piccola bianca chiesetta di San Gorgonio ricca di storia e dal sapore mediterraneo.

I sentieri sono facili e panoramici. Si conteggiano alcuni fazzolettini di terra coltivati a vigneto e terrazzamenti di olivi. La Torre dell’Orologio col color salmone che colora il piccolo anfiteatro naturale.

Ci si spinge poi verso il punto panoramico più bello dell’isola, dove, dall’alto della scogliera, mare e cielo di fondono in un intenso azzurro, tagliato solo dai voli dei gabbiani bianchi che qui nidificano numerosi.

Si scopre, passo dopo passo, una natura incontaminata. La vegetazione è splendida, verde, ricca di essenze, profumi e fioriture. Pino di Aleppo, Lecci, mirto, cascate di rosmarino.

Poi ancora il piccolo cimitero avvolto in una pace surreale, dove sono sepolti gli abitanti dell’isola e qualche detenuto che da qui non è più voluto andar via.

Forte e suggestiva, la Torre Vecchia, costruita dai pisani e datata 1200, a picco sulla scogliera e poi fino al “Semaforo”, vecchio faro, oggi dismesso, a quota 255 metri, da dove di gode un immenso panorama fino alla Corsica, l’Isola d’Elba e il continente.

Ma Gorgona è molto di più di uno scoglio incontaminato. E’ chiamata “il carcere senza sbarre”, un luogo in cui i detenuti vivono un importante presente. Vivono qui questo tempo per costruire il loro futuro riscattandosi da un passato drammatico.

Qui lavorano, imparando i mestieri che porteranno con sé il giorno in cui torneranno nel continente. Liberi sull’isola per molte ore al giorno, si dedicano a coltivare, a fare lavori di edilizia, ad allevare, a fare orti, vino, olio e formaggi.

Qui imparano e gettano le basi per una nuova vita. Un carcere che è un modello unico in tutta Europa e che è davvero costruito e organizzato per rieducare, riabilitare e per ridare una seconda e vera possibilità a queste persone per una vita futura.

L’ultima volta che ci sono stata un uomo di una certa età (un detenuto), che lavorava ad un magnifico orto, ci ha fermati e ci ha chiesto “Vi piace l’isola, vi piace questo orto?”. “Certo” – abbiamo risposto – “è tutto bellissimo”. Ci ha guardato felice e ci ha risposto: “Tutto questo lo facciamo noi, perché non siamo tutti cattivi”.

Visitare Gorgona è un’esperienza emozionante ed educativa che può far profondamente riflettere chiunque vi approdi. Molto, molto di più di una semplice camminata.

Dettagli

  • Percorso (con obbligo di guida): anello di 8 km, su facili sentieri.

  • Dislivello: 250 metri in saliti e altrettanti in discesa

  • Cosa portare: scarpe da trekking, acqua, pranzo al sacco, crema solare e abbigliamento adatto alla stagione

  • Attenzione: ci sono alcune regole da seguire per accedere a Gorgona che vi verranno sempre spiegate dalle guide. La barca non parte tutti i giorni e le prenotazioni sono obbligatorie almeno 10 giorni prima della data scelta.

  • Camminate con la testa!

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Eleonora Grechi
COLLABORATORE Guida Ambientale Escursionista del gruppo Le Vie del Chianti (www.leviedelchianti.it - leviedelchianti@gmail.com). Su SportChianti cura la rubrica "Camminare in Toscana". Scrive anche per WeChianti (www.wechianti.com)