BARBERINO TAVARNELLE – Continua il giro di interviste di SportChianti, “in visita” alle varie associazioni sportive del nostro territorio.

Per chiedere loro come abbiano vissuto questa lunga, difficile annata. Fatta di blocchi e (brevi) ripartenze. Quali siano le loro sensazioni. E quali le aspettative per il futuro.

E, dopo la Piscina del Chianti, a San Casciano, sentiamo l’Unione Polisportiva Tavarnelle.

# Covid, lo sport che è stato, lo sport che sarà: andiamo alla Piscina del Chianti

Una realtà importantissima, in piedi dal lontano 1989, che presenta una rosa variegata di discipline sportive e che ama occuparsi non solo di sport, ma anche di eventi, solidarietà, manifestazioni…

“A marzo del 2020 ci siamo dovuti fermare – a parlare è l’Unione Polisportiva Tavarnelle – A luglio abbiamo fatto qualcosa all’aperto. Poi qualcosa tra settembre e ottobre. E, a fine ottobre, purtroppo siamo stati di nuovo bloccati”.

“Siamo ripartiti soltanto con gli “atleti di interesse nazionale” di basket, ginnastica artistica e karate – spiegano dall’associazione – Inoltre gli insegnanti di pattinaggio hanno organizzato delle lezioni in totale sicurezza, all’aperto, al Parco del Mocale. Finché, a metà marzo, sono stati chiusi parchi e giardini”.

“Non appena l’amministrazione comunale ci darà il via – queste le aspettative dell’UPT – speriamo di poter ripartire all’aperto con tutte le nostre discipline. E ci auguriamo di poter rifare i centri estivi, che l’anno scorso sono andati molto bene”.

“Dato che la nostra è un’associazione “trasversale” – l’Unione Polisportiva Tavarnelle si occupa non solo di sport, ma anche di bellissimi eventi di solidarietà e di socialità – siamo pronti per ricominciare con pieno slancio anche le nostre manifestazioni”.

“Quando ci sarà permesso – promettono, con entusiasmo – metteremo in campo iniziative, attività e progetti ancora più importanti di prima. Per dirne una, stiamo pensando di fare una bella passeggiata nel nostro territorio con delle soste divulgative”.

“Siamo fiduciosi, la nostra energia è positiva – ci dicono – Dal punto di vista organizzativo non siamo affatto fermi. Anzi, siamo iperattivi. Ci stiamo muovendo su tanti fronti. Stiamo preparando tutto per ripartire. Abbiamo moltissime idee in mente”.

“La cosa triste è che, essendo stati fermi più di un anno, c’è stata una perdita di interesse – conclude l’UPT con una riflessione – La sedentarietà ha portato i ragazzi (come tutti noi) ad adagiarsi: hanno perso il ritmo e ricominciare è faticoso. Ci auguriamo dal profondo del nostro cuore che i giovani ritrovino l’entusiasmo di fare sport”. 

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