Difficile scrivere ancora parole dopo anni, lustri oramai, ricolmi di nulla e di errori ripetuti.

La Fiorentina è una squadra che contro la Roma non demerita neppure troppo, ma non ha la qualità, non ha gli interpreti, non ha la lucidità e neanche la fame non dico per vincere ma per strappare un pareggio con i denti.

I sospetti di domenica si fanno fondati, Prandelli sta letteralmente crollando.

Personalmente ero molto sorpreso dalle prime reazioni della squadra all’arrivo del nostro mister, fin troppo positiva.

All’inizio mi ero molto impaurito, temevo tanto che lo splendido ricordo del primo Prandelli si sarebbe potuto incrinare e non pensavo fosse possibile raddrizzare una situazione così difficile, con una struttura societaria totalmente inesistente e con calciatori poco interessati alla maglia e una pandemia maledetta a circondarci di silenzio.

Eppure le prime vittorie, il trionfo contro la Juve, la grande partita contro il Torino e altre belle reazioni mi avevano convinto addirittura ad inginocchiarmi di nuovo di fronte a sua maestà Cesare, autore fino a gennaio di un ricompattamento per me impensabile.

Mi ero “sciolto” troppo prematuramente. La situazione sarà anche migliorata a livello di atteggiamento complessivo, ma qua stiamo perdendo tanti punti e l’allarme adesso suona forte.

La partita è preparata bene, ma i cambi effettuati nel secondo tempo sono ancora una volta davvero molto discutibili.

Una volta preso improvvisamente il gol dello 0-1 Cesare decide di inserire subito Kokorin al posto dell’infortunato Castrovilli (ancora deludente ed infortunato), ma l’azzardo ha poco senso. Il russo non sembra un pesce fuor d’acqua, pare proprio un alieno.

Grazie ad uno svarione colossale della difesa romanista troviamo il pareggio, ma non siamo più capaci di sfruttare nemmeno quei rari colpi di culo che ci capitano.

Pulgar chiede il cambio a circa 10 minuti dal termine e c’è rimasto un solo “slot” disponibile per i cambi. Cesare sostituisce il vergognoso cileno e contemporaneamente decide di togliere anche Ribery, fin lì tra i migliori.

Per carità, Franck veniva da un infortunio e aveva detto di aver pochi minuti ancora di autonomia, ma togliere un centrocampista e un attaccante per inserire i soliti Borja Valero e Caceres è stato l’ennesimo messaggio di paura regalato agli avversari nei minuti finali; fatto che oramai sta accadendo con una cronicità molto pericolosa.

E gli avversari, con una banalissima discesa sulla nostra sinistra, trovano il gol del vantaggio con Diawara che si inserisce dalle retrovie senza che nessuno se ne preoccupi visto che si stanno tutti cagando addosso all’interno dell’area di rigore. Un gol simile a quello preso col Torino e anche a quello contro l’Udinese.

Milenkovic è stato protagonista ancora una volta di una prestazione imbarazzante ma al momento non è ipotizzabile una Fiorentina senza di lui, tanto più che Ribery sarà squalificato e Igor e Castrovilli rischiano di doversi fermare per infortunio.

Sarà la volta buona per vedere in campo Callejon? Incredibile aver umiliato un professionista così fino ad oggi, impiegandolo solo per 519 minuti in 11 presenze dall’inizio dell’anno e addirittura per 7 minuti complessivi nelle ultime 7 partite.

Qualsiasi cosa abbia combinato Cesare, cerca di farlo giocare.

Per salvarci qua ci servono calciatori che sappiano cosa sia la materia, visto che dal presidente in giù, non sembra conoscerla proprio nessuno.

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