Ho appena visto gli highlights di Liverpool- Tottenham, big match di ieri in Premier League.
Bobby Firmino svetta di testa all’ultimo minuto e il Liverpool vince 2-1.
La prima cosa che fa il brasiliano dopo aver segnato e dopo 90 minuti di ad altissima intensità prende e scatta dalla parte opposta sotto gli sparuti individui accorsi sulle gradinate della Kop.
Sono pochi, ben distanziati e saltano sul posto. Non si abbracciano, o almeno lo fanno in pochi, benché quel gol valga moltissimo.
Evidentemente anche per i calciatori dev’essere una merda giocare senza pubblico, anche per i più grandi campioni.
Forse quella chiacchierata improvvista e fortuita con i tifosi avvenuta martedì sera ha davvero smosso qualche sassolino, chi può dirlo. Forse è anche per questo che Ribéry stavolta è tornato ad essere sé stesso.
Forse il “ritiro” ha regalato qualche minuto in più ai calciatori per reagire e riflettere, forse più semplicemente si sono rotti le palle anche loro di prestazioni pigre e imbarazzanti anche per la loro professionalità come oramai ci avevano abituato troppo spesso.
Non so bene cosa sia, ma qualcosa si è smosso ed in campo si è vista per la prima volta da un paio di mesi a questa parte una vera e propria squadra di calcio, grintosa e fallosa, che non voleva perdere e che non era preda delle sue imbarazzanti paure.
Fatto sta che con un Franck in queste condizioni, le speranze di salvezza passano da poche (l’impressione era un po’ quella, dopo la tremenda gara di Bergamo) a molte, senza voler essere troppo ottimista per un pareggino casalingo che mantiene comunque la perfetta media Serie B dei nostri (pareggi casalinghi, sconfitte esterne).
Avevo scritto recentemente che ci eravamo persi nel bosco ma che fosse ancora giorno e che il tempo c’era per ritrovare la strada. Ecco, oltre ad aver ritrovato Ribéry sembra ci siano speranze anche per Amrabat. O almeno sembra uno molto molto somigliante a lui.
Il marocchino sfodera una grande gara, distruggendo uno dei migliori prospetti italiani del momento (Locatelli) e dando finalmente un po’ di ordine al suo impeto.
Adesso manca solo Castrovilli e poi un qualche rinforzino al mercato invernale. Oh, che siano più di mezz’etto di stracchino e nove olive di numero però.
A proposito. Vista l’imminente scadenza del contratto del terrificante Pradè (giugno 2021), chi la condurrà la prossima, decisiva, sessione?
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