Buona la prima quindi.

Il nostro nuovo mister dimostra di essere rientrato subito in sintonia con l’ambiente, ripartendo più o meno da dove eravamo rimasti: una partita pessima condita da pochissimi tiri in porta.

Il Benevento vince con pieno merito, la Fiorentina non è quasi mai stata pericolosa.

Avevo già scritto che Cesare Prandelli non avrebbe dovuto accettare la nostra panchina e che temevo tantissimo che il suo splendido ricordo potesse incrinarsi in mezzo a sto terribile casino. Adesso però è qui ed è sempre un gran piacere rivederlo con i nostri colori, sia chiaro.

In campo vanno 11 giocatori schierati in modo molto molto diverso dal sistema Iachini, quantomeno ci sono delle idee. In futuro vedremo se saranno state buone o cattive, ma quantomeno potremo discutere di qualcosa.

Milenkovic viene schierato terzino bloccato di destra, Igor centrale di piede sinistro, poi tre centrocampisti, uno dei quali (Castrovilli) con maggiori licenze. In avanti due esterni e un centravanti.

Sembrerebbe tutto giusto se non che degli 11 titolari e delle 5 alternative inserite a gara in corso, se ne salvano due o tre a dir tanto. E una di questi (Pezzella) è da lodare più per l’atteggiamento che per il rendimento in sé per sé.

Non si ricordano partite di buon livello dei vari Lirola, Pulgar, Duncan, Kouamé, Amrabat, Cutrone o anche di Ribéry. Alcuni di loro sono al terzo allenatore e se praticamente non sono mai stati presentabili o quasi temo sia l’ora di farsi delle domande sul loro reale valore.

Per non parlare di Vlahovic, uno che passa per essere un potenziale “crack” e del quale ancora si devono vedere due belle partite di fila.

Indolente, ha sbagliato ogni pallone toccato. Avessimo delle reali alternative non vedrebbe più il campo per dei mesi, ma per sua fortuna il suo procuratore è bravo e a fine anno raggiungerà il suo unico scopo: quello di far cambiare maglia al suo assistito con un congruo nuovo ingaggio.

E chi se ne frega se alla prima rete arriveranno copiosi i fiorentini che ne rimpiangeranno le gesta infamando chi come me lo ha criticato troppo. Uno che gioca così (ma come lui tanti altri) non dovrebbe nemmeno sognarla la maglia della Fiorentina.

Se solitamente i procuratori fanno il bello e il cattivo tempo nel calcio di oggi, ora che si giocano partite totalmente senza pubblico la situazione è ulteriormente peggiorata.

Prandelli ha avuto pochissimo tempo per lavorare, in tanti per giunta erano in nazionale. Per lui nessuna colpa, ci mancherebbe. Per quelli che sono scesi in campo invece temo che le scuse siano terminate.

In questo quantomeno il nostro mister è una garanzia, lavorerà a lungo e con tutto sé stesso per eliminare certi atteggiamenti.

Il problema è che non stiamo parlando di una situazione sporadica o di alcuni ragazzi da recuperare.

Qua stiamo parlando della stragrande maggioranza. Ecco perché sarà bene rendersi conto prima possibile quale sarà l’obiettivo della Fiorentina 2020/2021: la salvezza e nulla più.

Sì, purtroppo. Ancora una volta sarà un campionato di sacrificio, di brutte partite, senza alcuna speranza europea e presumibilmente di basso livello.

E tutto questo appare evidente ogni volta che vedo la Fiorentina col pallone tra i piedi che prova a costruire un’azione da gol. E questo lo dico pur avendo enorme fiducia in Prandelli, nonostante i suoi ultimi disastrosi anni.

Lo Spezia, il Genoa, il Torino, lo stesso Benevento… .

Qualsiasi altra squadra di Serie A quando costruisce è più pericolosa di noi che ci ritroviamo attaccanti che non trattengono neppure quei pochissimi (e brutti) palloni che arrivano e con esterni che non saltano mai un uomo.

E senza attacco non c’è la minima speranza di poter vincere le partite.

Caro Cesare, ti avevo avvertito. Ti aspetta un lavoro durissimo. Ma almeno ora dammi retta, inizia subito a pressare Pradè per farti portare un centravanti vero al 2 di gennaio. Perché con questi non solo non c’è futuro, ma non c’è neppure presente.

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