Quella di venerdì sera non è stata una semplice sconfitta ma un vero e proprio psicodramma da dilettanti.

Già il preambolo è qualcosa di mai visto.

Il tuo miglior giocatore ha una trattativa avviatissima con la Juventus (e anche il solo voler continuare a trattare sempre con la Juve per venderle i tuoi simboli meriterebbe un discorso a parte), una cosina da 60 milioni di euro circa.

Tu non solo lo metti titolare col rischio che un banale infortunio ti faccia perdere una tale entrata, ma lo metti anche capitano.

No dico, ma qualcuno con un briciolo di cervello c’è in società? Nessuno si rende conto che mettere capitano il futuro alfiere della Juventus sia un vero e proprio insulto alla tifoseria, al cuore della città?

“Mancando Pezzella e Ribéry la fascia spetta a lui”, dice un imbarazzante Antognoni ai microfoni di SKY.

Ma come Antonio, non ci sei neppure tu a guardia di quello che è rimasto l’ultimo simbolo di appartenenza di uno sport che è tutto tranne che quello che dovrebbe essere?

Posso capire i compagni di squadra, che sono più o meno tutti mercenari e che non riconoscono alcuna autorità nei vari senatori (né Pezzella, né Ribéry, inutile continuare a negarlo).

Borja Valero è stato preso appositamente per ricreare uno spogliatoio coeso e infatti ieri sera era molto molto accigliato anche prima dell’inizio.

Arrivo anche a capire Commisso e Barone che di calcio stanno dimostrando di non capire veramente niente e che comunque sono in questo mondo da pochissimo tempo.

Ma che Antognoni e Iachini avallino una scelta così, loro che i nostri colori li hanno difesi con il cuore e coi denti sempre… Francamente mi lascia svuotato, avvilito, indifeso.

Questi primi 14 mesi della gestione Commisso ci hanno fatto scoprire un “capo” molto accentratore, vecchio stampo. Sembra che deleghi tutto, ma non delega nulla (semi cit.). Qualsiasi decisione passa da un suo “occhèi” che molto spesso non arriva neppure, Pradè lo sa bene.

Un uomo che finora ha sbagliato qualsiasi scelta calcistica. Per carità, in buona fede eh. Ma tant’è.

Prima ha preso un DS da tanti anni non più all’altezza, con l’unico merito di conoscere la piazza.

Poi ha confermato Montella, un allenatore totalmente fuori dal mondo da almeno un lustro.

Poi improvvisamente ne ha azzeccata una: prendere Iachini al solo scopo di salvarsi. Salvo poi commettere la madre di quasi tutti i disastri: confermarlo anche per la stagione successiva.

La Fiorentina gioca bene quando Ribéry gioca bene. E gioca ancora meglio quando Chiesa ha voglia e quando Castrovilli è ispirato. Il gioco lo fanno i giocatori, quando ci sono. Quando non ci sono, non c’è niente.

Quando c’è da costruire contro una squadra più o meno del tuo livello non c’è niente. Abbiamo capacità difensive e di sacrificio, ma non abbiamo alcuna capacità in fase di costruzione.

Da tre partite si insiste su Ceccherini centrale, che è chiaramente un giocatore non di categoria.

Di Pezzella non si hanno notizie da giorni. Chiaro che sia sul mercato, non sappiamo neppure bene perché.

Amrabat è stato il miglior interno della stagione scorsa, viene obbligato a giocare regista accanto a due mezze ali che non hanno niente da dare o quasi in fase di interdizione.

E dulcis in fundo viene fatto giocare punta centrale l’unico dei nostri tre attaccanti che nasce come punta esterna.

E che per altro almeno per ora ha palesato doti realizzative pari a quelle di Keirrison, forse meno.

Riusciamo a trovare un barlume di logica da qualche parte? No, per ora no. Dobbiamo aggrapparci alle fantasie.

E allora vi confido che l’unico modo per farmi passare questa profondissima depressione calcistica è il contemporaneo arrivo di Milik, Callejon e Martinez Quarta.

La cessione per 60 milioni di euro di Chiesa. E un cambio di modulo.

Se non ci saranno tutte queste cose, sarà l’ennesima stagione inutile di una squadra che sta diventando sempre più soporifera, anno dopo anno.

Lo stadio nuovo, serve per farci giocare una squadra di calcio. Per ora, non ne vedo.

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