Andiamo dritti al nocciolo.

La conferma di Iachini è un missile al cuore, per chi come sognava l’Europa ma soprattutto una grande rosa nel futuro più prossimo.

Mi sono sentito tradito anche da Rocco, ho iniziato a sognare Cognigni che mi indicava e rideva piegato in due, che mi diceva che ero un gran coglione.

Il suo imperante e anche invidiabile pragmatismo era forse l’unico modo per sopravvivere in questo tristissimo mondo occidentale del 2020?

È toccato sopportare anche i ritorno di tutti quei “leccavalle”, col viso bianco appena usciti dalle loro grotte, che ci ricordano – esattamente come Cognigni nel sogno – quanto siamo ingenui, che le nostre speranze di futuro roseo erano stupidaggini da bambini.

Ma poi uno ci pensa un secondo e immagina concretamente di essere nei panni di uno degli uomini d’affari più importanti del mondo. Non un arricchito figlio di papà o fratello dei fratelli talentuosi. Uno che dal nulla ha creato un impero mondiale.

Esiste un solo ambito, un solo settore economico, una sola azienda leader di settore che userà questo autunno 2020 per lanciare qualcosa di nuovo?

Un nuovo film al cinema, una nuova linea di vestiti, un nuovo “brand” di moda? Un nuovo ristorante lo aprireste adesso? Un nuovo bar, un nuovo locale notturno lo inaugurereste ad ottobre?

Siete convinti che questa maledetta pandemia non continuerà a fare danni non solo a livello di salute ma anche e soprattutto a livello economico?

Vi sembra questo il momento per rilanciare un progetto nuovo, costruttivo, incentrato sull’acquisto di campioni sportivi, su un ritorno mediatico importante, sull’entusiasmo collettivo, con un grande esborso economico, con un proprietario che non può superare i confini del proprio paese ed è quindi costretto a farsi raccontare cose che non può vivere in prima persona?

È forse questo il momento per lanciare un allenatore nuovo, che deve far vedere un bel gioco, che deve attrarre, che deve lottare per i primi posti di un campionato che non sappiamo a tutt’oggi quando e come inizierà?

Non diciamo cazzate.

Avessero presentato un Giampaolo o un Di Francesco qualsiasi sarebbe stata una sciocchezza, perché sappiamo tutti che allenatori di questo livello difficilmente trovano l’alchimia perfetta che serve loro per far funzionare le proprie squadre alla perfezione.

Avessero presentato un De Rossi o un emergente sarebbe stata una follia, visto che in periodi così instabili c’è bisogno di qualcuno che sia navigato, che abbia grande mestiere e che ti tenga al riparo dagli imprevisti.

Quale “top-mister” sarebbe venuto qua, in un ambiente tuttora molto acerbo, senza il vero proprietario, con uno spogliatoio non certo coeso e pieno di ragazzotti starnazzanti, con un solo campione un po’ attempato e un’ossatura da ricostruire?

La realtà è che non è stata né una soluzione di comodo, né un “premio” per la buonissima conduzione complessiva della squadra, né una mancanza di pretendenti.

Era l’unica soluzione seria che avrebbe preso qualsiasi imprenditore intelligente, lungimirante, che tiene ai suoi investimenti e che li protegge anche dagli umori alti e bassi del “mercato” in cui opera.

Pensate che il Milan si sia fatto impietosire da 10 buoni risultati consecutivi post lockdown di un campionato assurdo giocato senza pubblico con energie limitate ed equilibri inimmagibili?

Oppure anche loro hanno facilmente capito che una rivoluzione in questo momento sarebbe stata una scelta totalmente fuori dal tempo?

Tra 12 mesi il contratto di Spalletti con l’Inter si esaurirà. È di dominio pubblico che lui non voglia rinunciare neanche ad un cent di quelli che i nerazzurri gli dovranno elargire, perché è stato trattato come un carretto del mercato e a lui – presuntuoso come pochi – questa cosa proprio non è andata giù.

Tra 12 mesi la situazione Covid sarà sicuramente sotto controllo, in un modo o in un altro. O avremo imparato a conviverci tranquillamente o ce lo saremo lasciato alle spalle, magari per sempre spero.

Tra 12 mesi anche il contratto di Pradè si esaurirà, assieme a quello di Iachini. Se dovessimo raggiungere l’Europa rimarrebbero con il sostegno incondizionato di tutti. Se dovesse essere qualcosa di non soddisfacente, allora sì che ci saranno tutti i crismi per far partire qualcosa di nuovo.

E a quel punto nessuna scusa: dovremo puntare dritti al vertice delle nostre possibilità.

Oppure qualcuno avrà mentito.

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