da sinistra il d.s. Fausto Gonnelli, il presidente Claudio Manetti e il nuovo d.g. Giacomo Bruni

TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Intorno al “Nesi” regna sempre un fermento di idee, suggestioni, progetti. Col passo giusto, niente spaventa il club verde-azzurro.

Neppure la scomparsa del direttore generale Giovanni Vitali ha incrinato l’ottimismo tavarnuzzino. Anzi, l’esempio di “Gianni” resta lì ad ispirare e incitare la dirigenza dell’Impruneta Tavarnuzze.

Nelle settimane scorse il consiglio della società ancora presieduta da Claudio Manetti si è rinnovato per il prossimo triennio, con diverse novità nell’organigramma, prima fra tutte quella di Giacomo Bruni come nuovo direttore generale.

“Mi sento un’eredità pesante sulle spalle – spiega Bruni, avvicinatosi per la prima volta nel 2004 alla società, come genitore di un giovane calciatore – Mi chiedo spesso, davanti a ogni situazione, cosa avrebbe fatto Giovanni. Lui aveva la capacità di vedere a lungo termine. E siamo diventati quello che siamo adesso grazie a quella visione a lungo termine. Nessuno dieci anni fa avrebbe pensato che tutto avrebbe funzionato così. Ma il bello della nostra società è che ci sono tante teste: condividiamo i vari punti di vista e poi cerchiamo una sintesi”.

Visione a lungo termine, ma anche senso di appartenza. Come confermano tanti particolari: dalla sinergia col il Lebowski ai ragazzi della prima squadra che sono quasi tutti cresciuti qui calcisticamente e che volentieri si accollano anche loro i turni in pizzeria come gli altri volontari.

Il nuovo consiglio ha buttato giù una decina di punti su cui lavorare, affidando a ogni consigliere un ambito specifico: dalla ulteriore crescita del settore giovanile all’affiliazione con l’Atalanta, dalle strutture al lavoro con le scuole del territorio, dalla collaborazione con le altre società ai rapporti con l’altra realtà calcistica comunale (l’Atletico Impruneta). Senza pregiudizi e senza porsi ostacoli preconcetti.

“Per noi – continua Bruni – è importante innanzitutto la condivisione di certi valori e di certi principi, a cominciare dall’educazione, sportiva e civica, fin da piccoli. Ne abbiamo parlato anche col Comune, perché crediamo che certi aspetti siamo importanti nella crescita del giovane cittadino”.

Per quanto riguarda la Scuola Calcio il primo obiettivo è quello del riconoscimento come “élite”, così come sarà importante lo sviluppo della collaborazione con almeno un paio di società della zona.

Ma anche dall’affiliazione con l’Atalanta ci si aspetta adesso di raccogliere i primi frutti, dopo anni proficui nello scambio tecnico, mentre il settore giovanile diretto da Fausto Gonnelli continua il suo percorso di evoluzione (confermato anche dalle convocazioni di diversi ragazzi nelle varie rappresentative provinciali) col sogno di riprendere la categoria regionale anche con gli Allievi.

Ma lo sguardo è diretto anche alle strutture, perché c’è bisogno di nuovi spazi (spogliatoi soprattutto) e della sistemazione anche della parte esterna del campo sportivo.

“La prima squadra è per noi un orgoglio – dice Bruni – proprio perché rappresenta bene il nostro spirito di appartenza. Quei ragazzi sono il modello per tutti i nostri giovani. E ci ricordano ogni giorno chi siamo e perché siamo qui”.

Intanto continuerà ancora a lungo il rapporto con il Lebowski (una delle più belle intuizioni degli ultimi anni, senza che nessuna delle realtàsi sia snaturata), mentre verrà valutato con attenzione il proseguimento di quello con la Florentia San Gimignano (che si allena al “Nesi” con prima squadra e settore giovanile) anche in base alle disponibilità logistiche.
Insomma, gli obiettivi non mancano. Ma in testa ci sono già anche i festeggiamenti per i 30 anni della società.

Gabriele Fredianelli

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