TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Un brutto episodio ha macchiato la sfida di sabato scorso del campionato Allievi B tra Impruneta Tavarnuzze e Audax Rufina, sospesa poco dopo la prima mezz’ora di gioco.

La partita era da subito spigolosa e molto sentita, con un cartellino rosso per un giocatore rufinese nei primi minuti.

Ma nessuno ancora poteva immaginare quello che sarebbe successo intorno alla mezz’ora, sul risultato di 1-1, quando un giocatore della squadra ospite ha colpito un calciatore tavarnuzzino a palla lontana. Un brutto colpo che ha costretto il ragazzo dell’Impruneta Tavarnuzze anche ad andare al pronto soccorso per monitorare la situazione, per fortuna senza ulteriori conseguenze per lui.

A quel punto però l’arbitro decide di chiudere lì la partita. C’erano o no le condizioni per continuare?

Nella ricostruzione di quanto successo da parte delle due società, sembra che sul campo ci fossero ancora le condizioni per proseguire la partita senza rischi di inasprimenti ulteriori, una volta presi gli opportuni provvedimenti nei confronti del calciatore autore del gesto.

Insomma, non si stava trattando, come successo purtroppo un paio di settimane prima in Casellina-Fortis Juventus della categoria Juniores, di una “scazzottata” generale che era costata la squalifica di 24 giocatori delle due squadre e la sconfitta a tavolino per entrambe le formazioni. E quindi la decisione unilaterale del direttore di gara è apparsa a molti fin troppo severa.

Non è stato però dello stesso avviso il direttore di gara Niccolò Truschi della sezione di Firenze che, in maniera del tutto sorprendente rispetto alle consuetudini arbitrali, ha rilasciato a caldo le sue impressioni alla trasmissione Sabato Sport su Lady Radio, che stava seguendo la partita con l’inviato Michele Carniani: “Tutto è cominciato dai giocatori della Rufina – ha detto – E al momento del cazzotto si è superato il limite, se si fosse proseguito sarebbe successo di peggio e non si sa come sarebbe finita”.

Rimane adesso da capire quello che l’arbitro ha scritto realmente sul referto, in attesa di conoscere la decisione del giudice sportivo attesa per i prossimi giorni (ma data la delicatezza della questione, non è detto che la decisione non possa slittare rispetto al comunicato ufficiale solitamente pubblicato il mercoledì).

La partita verrà rigiocata dallo 0-0 e dal primo minuto di gioco? Oppure la Rufina avrà partita persa a tavolino? O c’è addirittura il rischio del doppio 0-3 (come in quel Casellina-Fortis)?

La dirigenza dell’Impruneta Tavarnuzze attende l’uscita della sentenza prima di commentare ufficialmente l’accaduto.

La Rufina ha invece al momento dedicato all’argomento un lungo post sulla propria pagina facebook, concentrandosi soprattutto sull’atteggiamento dell’arbitro e sul fatto che non si sarebbe trattato di un cazzotto ma di uno “schiaffo”.

“Noi condanniamo fermamente il gesto del nostro giocatore e sicuramente avremmo aspettato il corso della giustizia sportiva – scrive l’Audax Rufina – Tuttavia, non possiamo non contestare la decisione arbitrale e manifestare il nostro disappunto per le parole rilasciate dal direttore di gara all’emittente Lady Radio al termine dell’incontro: parole che poi hanno ripreso i giornali, scatenando una gogna mediatica intorno al nostro nome, che non accettiamo e non accetteremo mai”.

“Grazie alla testimonianza dei nostri tesserati – prosegue – avvalorate anche da alcune dei nostri avversari, possiamo affermare che a parte l’episodio in questione, nel corso della gara, non ci sono state né risse né offese di alcun genere, come testimoniato anche dal Direttore Sportivo dell’Impruneta Tavarnuzze Fausto Gonnelli”.

“Ripetiamo non vogliamo che il nome dell’Audax Rufina sia infangato – prosegue il comunicato – Condanniamo ancora il gesto del giocatore e prenderemo i nostri provvedimenti ma attenzione al linguaggio che si usa: non vogliamo che sia paragonata la nostra gara a Casellina- Fortis Juventus, dove vennero espulsi una ventina di giocatori per una rissa in campo. In Impruneta Tav.- Audax Rufina non è avvenuto questo, come lo dimostrano tutte le testimonianze che abbiamo raccolto. Ringraziamo per questo il direttore Gonnelli e tutti i tesserati dell’Impruneta Tavarnuzze per la collaborazione”.

“Vogliamo solo la verità – conclude – e vogliamo che sia fatta giustizia. Non vogliamo che però venga strumentalizzato l’accaduto. Come la società Impruneta Tavarnuzze, attendiamo il verdetto del Giudice Sportivo e ci auguriamo che la gara possa essere rigiocata”.

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