SAMBUCA (TAVARNELLE) – Era l’inizio di maggio. E Massimo Papi, una vita fra i pali di dilettanti, dava il suo addio al calcio giocato con l’ultima partita in maglia sambuchina.
Con tanto di applausi, lacrime, striscione e commozione. Dopo tante battaglie: “Non ho mai tenuto il conto preciso – aveva detto allora a SportChianti – ma penso che, compreso il settore giovanile, siamo a più di mille partite. Ed è proprio dura lasciare, ma arriva un momento in cui il tempo ti presenta il conto. Al tempo non sfuggi”.
Ma si sa. Il tempo (e il destino) sono variabili beffarde. Ed ecco che domani, domenica 23 settembre, Massimo tornerà (da titolare) fra i pali proprio della “sua” Sambuca, allenata da mister Aldo Giorli.
Per quello che anche lui definisce “un fulmine a ciel sereno. Tre portieri indisponibili tutti insieme, una cosa mai vista. Me lo hanno chiesto, non me la sono sentita di dire di no”.
“Lo faccio per i ragazzi – dice – per il mister e per pochi altri. Certo che ho paura. Sono un essere umano, ho il diritto di averla. Dopo sei mesi senza allenamenti poi…”.
“Non ero neanche tesserato – sorride – avevo già messo via tutto. Fra ieri e stamani ho cercato la roba nei cassetti. Ieri sera ho fatto il primo allenamento. Oggi sono mezzo rotto, del resto… ho 41 anni”.
“Non prometto niente – ribadisce – Lo ripeto, lo faccio per i ragazzi. Penso che non accada nulla di terribile: certo devo riprendere tutto, misure, distanze, sicurezza. E certo, nessuno mi chiede nulla in particolare, ma ci tengo che per loro le cose vadano bene. Giochiamo a Berardenga, vedrò tanti amici, tante persone, mi commuovo già”.
Ma sarà una tantum, domani e basta? “Non lo so… è un domandone e non rispondo visto quello che è successo. E’ una cosa stranissima, non mi era mai successa: ci sono tre portieri validi. Ma il destino non si governa”.
Matteo Pucci
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