SAN CASCIANO – Il momento più emozionante dell’inaugurazione del nuovo manto in sintetico dello stadio comunale di San Casciano, andata in scena nel pomeriggio di oggi, sabato 25 novembre, è stata senza dubbio la premiazione di Umberto Marini.

Classe 1928, detto “Cencino”, è lui il calciatore gialloverde più anziano. Ed è stato questo premio a rappresentare una sorta di staffetta fra i pionieri del calcio sancascianese e coloro che ci sono e che verranno.

“Ringrazio sindaco e giunta – ha detto il presidente della Sancascianese Aldemaro Becattini aprendo la cerimonia, dopo l’esibizione del Corpo Musicale Oreste Carlini guidato dal presidente Claudio Gheri – che hanno mantenuto l’impegno trovando le risorse necessarie per questo progetto, molto atteso dalla comunità”.

Perché su un tema Becattini ha voluto essere chiaro. Più e più volte: “Questo stadio riguarda tutti i cittadini: in una società moderna lo sport rappresenta una sua parte importante. Non è solo competizione fine a se stessa, ma valori per la crescita collettiva. Lo sport insegna a chi rappresenta il nostro futuro”.

“Questo spazio non è della Sancascianese – ha ribadito – noi lo gestiamo e basta. È un bene al servizio di tutta la comunità, gestito grazie a tanti volontari. Va tutelato, al pari di una scuola o di un palazzetto dello sport”.

Poi, un cenno a quello che è stato: “Ringrazio chi ha creato questo, ai personaggi storici che in questo paese hanno voluto questo impianto. Un ricordo speciale per Bruno Bartoli, che purtroppo non ha fatto in tempo a vedere il campo finito. Tanti devono essere ricordati e grazie a Paolo Casini e Antonio Taddei la Sancascianese ha dei libri che raccontano la sua storia”.

A consegnare il premio a “Cencino” il sindaco di San Casciano, Massimiliano Pescini: “Era importante investire in questo impianto – ha detto il primo cittadino – il principale del nostro comune. Uno stadio vero e proprio, che rappresenta il fulcro di molte attività. Abbiamo investito molto in questi anni sullo sport, perché è benessere fisico e migliora l’educazione delle persone, il rapporto dei più giovani con le regole”.

“C’è bisogno – ha concluso – che le prime regole si imparino in famiglia, a scuola e negli impianti sportivi. È un importante pezzo di società. Non è uno sfizio, non è un gioco lo sport: parte da quello ma è qualcosa che è profondamente dentro la nostra natura, e che può migliorare le nostre esistenze”.

Presente anche Eugenio Giani, presidente del consiglio regionale: “Quando vediamo un impianto come questo, una terrazza sulle colline, da cui si domina uno dei panorami più belli, si capisce anche che non si può andare oltre un campo, allargando o ingrandendo”.

“Qui si fa tutto su questo fondo – ha sottolineato – ed è evidente che il manto viene sfruttato in modo pressante. L’attenzione allo sport di questa amministrazione è encomiabile. Se tutti facessero come a San Casciano, investendo sullo sport e per lo sport, magari non si uscirebbe neanche dai Mondiali di calcio come è accaduto. In Italia lo sport è interamente demandato alle società sportive, la scuola non c’è. Assecondarne il lavoro è essenziale e meritorio”.

Per la Federazione Italiana Giuoco calcio presente il vice presidente regionale Vasco Brogi (“Un impianto bellissimo, un contenitore che gli amici della Sancascianese riempiranno di gioco e valori”). E Roberto Bellocci, che qui a San Casciano ha allenato.

“Ho iniziato qui il mio percorso nel mondo del calcio – ha tenuto a dire – In Federazione la Sancascianese è considerata una delle migliori società in provincia. Il lavoro fatto qui anche da parte dell’amministrazione comunale è importante”.

A ricordare la giornata del no alla violenza contro le donne, i palloncini alle ragazze del calcio a 5 di San Pancrazio.

Dopo il taglio del nastro le due partite che hanno fatto divertire le persone sugli spalti: prima quella fra i ragazzi di Sport Insieme (guidata da Duccio Becattini e Filippo Bianchi), la squadra composta da normodotati e diversamente abili. Bravissimi davvero!

Poi, in campo le glorie gialloverdi più recenti, tanti “ex ragazzi” che hanno calcato questo campo e che sono tornati per “battezzare” quello nuovo: Alessio Tani, Gabrio Nencioni, Andrea Forzieri, Francesco Rossi, Filippo Fusi, Nicola Mattiazzo, Gabriele Lami, Stefano Carpino, Enrico Guarducci, Marco Caldini, Riccardo Ghiandelli, Francesco Donzelli, Fabio Bennati, Michelangelo Bartarelli, Daniele Faggioli, Massimo Bui.

Tanti anche quelli che, dal fuori campo e dalla tribuna, hanno osservato con emozione: dallo storico ds Silvano Raspollini a Carlo Brogioni, al super tifoso Egisto Becciolini a tanti, tanti altri.

Che hanno guardato sorridendo questo terreno di gioco sul quale nuove generazioni di sancascianesi, a distanza di decenni dalla costruzione voluta dal cavalier Stianti, potranno correre dietro a un pallone.

Matteo Pucci

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