No, non vi tedierò per lunghi minuti con le mie elucubrazioni sull’eliminazione della nazionale di calcio di Mondiali di Russia 2018.
Ormai su questo si esprime anche la famosa “casalinga di Voghera” e, francamente, non mi appassiona quello che mi sembra sempre di più un dialogo fra sordi.
Solo due cose e mi cheto: come in ogni organizzazione complessa, anche la Federcalcio si nutre di politica. E come accade purtroppo spesso di questi tempi, qui siamo di fronte alla peggiore politica.
Secondo: non siamo andati fuori per troppi stranieri, scarsi vivai, pochi giocatori. Da un punto di vista tecnico non c’era neanche paragone fra Italia e Svezia: semplicemente ha fuso l’allenatore (inadeguato) e ha fuso l’ambiente.
E poi voglio anche vederla dall’altro lato, quello svedese: ma vuoi mettere la goduria di andare ai Mondiali eliminando l’Italia? E’ la favola di Davide contro Golia.
Detto questo, vi voglio raccontare quello che mi è successo in tre giorni la scorsa settimana. Giovedì sera sono andato a vedere la sfida (Amatori) fra Fc Panzano e Cdp Greve.
Centinaia sugli spalti (se così si vogliono chiamare) del campo sportivo panzanese in una freddissima serata.
Sabato ero sempre su un campo amatoriale, stavolta a Montefiridolfi: qui al derby fra il “Monte” e la Misericordia di San Casciano c’erano sicuramente oltre centro spettatori. Fra tribuna e… vigna.
Infine domenica pomeriggio ho seguito il terzo derby settimanale, quello di Seconda categoria fra Cerbaia e Sancascianese. Anche qui, complice l’assenza delle partite di Serie A causa sosta nazionale, centinaia di spettatori.
Cosa voglio dire? Una cosa semplice e banale. Pensate meno alla nazionale, a quel mondo ormai (purtroppo) troppo plastificato del grande calcio.
E andate a un campo sportivo vicino a casa vostra: se non sapete dov’è perché da tanto non ci pensavate neanche non vi preoccupate… seguite le voci dei tifosi e lo troverete. Buon pallone, quello ruspante, a tutti.
Matteo Pucci
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