TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Al Centro Storico Lebowski, anche nella nuova “casa” dell'”Ascanio Nesi” di Tavarnuzze, non si sottraggono certo alla coscienza critica che ha reso unica nel panorama fiorentino (e forse non solo) questa società.
Così, sabato 28 ottobre, prima della partita in notturna vinta 1-0 contro il Barberino Val d’Elsa, i tifosi hanno srotolato uno striscione eloquente. Il tema: la “questione Anna Frank”.
“In questo Paese – si legge a questo proposito in una nota del CS Lebowski – ti insegnano che quando c’è la guerra va esposta la bandiera arcobaleno alle finestre; quando la mafia uccide, un lenzuolo bianco; alla violenza sulle donne e alla sistematica discriminazione di genere si risponde con le quote rosa; per i morti sul lavoro, si candida in Parlamento un operaio sopravvissuto”.
“Seguendo il medesimo schema – proseguono – per fronteggiare una discriminazione razziale, si impone la lettura di un brano tratto dal Diario di Anna Frank prima delle partite. Un “minuto di riflessione” voluto dalla Figc sotto la pressione del mondo politico e dei grandi media”.
“Quando ai simboli non seguono le azioni, si tratta di un’ipocrisia – rimarcano dal quartier generale grigionero – Ipocrisia è pretendere di sconfiggere la discriminazione senza adoperarsi per la giustizia sociale”.
“Ma non si tratta solo di questo – proseguono – Quando l’ipocrisia serve a calmare le acque per far sì che tutto rimanga com’è, siamo di fronte a un gesto reazionario. E’ reazionario che sventolare simboli serva a lavarsi la coscienza di fronte a contraddizioni che devono essere affrontate con l’azione. Se non vengono affrontate, rimangono”.
“Per questa ragione – concludono – un ambiente come il nostro, apertamente schierato contro le discriminazioni e i fascismi, non si sente di dare alcun significato all’iniziativa promossa dalla Figc. Durante la lettura abbiamo esposto uno striscione con scritto “Per voi un minuto di riflessione, per noi una vita d’azione”. Non accettiamo lezioni da chi ha le mani sporche”.
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