GREVE IN CHIANTI – Sul podio. Nonostante tutto. Nonostante il meteo. Nonostante un perfido crampo al polpaccio.
Alle Universiadi di Taipei, nel salto con l’asta, l’atleta grevigiano Claudio Stecchi si mette al collo il bronzo con 5,40 e un percorso netto fino a quella misura.
Poi però, come detto, è costretto dai crampi a interrompere una gara iniziata con quasi due ore di ritardo a causa della pioggia.
Il 25enne delle Fiamme Gialle, vicecampione mondiale under 20 nel 2010, torna su un podio internazionale dopo i problemi fisici che lo hanno frenato nelle ultime stagioni. Oro al portoghese Diogo Ferreira (5,55) davanti al kazako Sergey Grigoryev (5,50).
La finale dell’asta inizia con un’ora e tre quarti di ritardo, provocato dal temporale che si abbatte su Taipei poco prima della sessione pomeridiana e poi da un altro breve ma consistente acquazzone.
Una lunga attesa, ma Claudio Stecchi entra in azione a 5,10 senza problemi e prosegue il suo ruolino immacolato anche alle successive quote di 5,30 e 5,40.
Il 25enne delle Fiamme Gialle è al comando della classifica, insieme al kazako Sergey Grigoryev, quando si sale a 5,50.
Parte la rincorsa dell’azzurro, ma non riesce a completarla per un crampo al polpaccio sinistro nel primo tentativo, quindi si interrompe subito al secondo e allora decide di concludere la sua gara.
In precedenza Grigoryev e il portoghese Diogo Ferreira avevano già valicato 5,50 alla prima prova, mentre Stecchi potrebbe essere scavalcato solo dal giapponese Masaki Ejima che però commette tre errori e resta quarto.
L’oro si decide a 5,55 con il salto riuscito di Ferreira al secondo tentativo, per il fiorentino c’è la medaglia di bronzo.
In questa stagione il figlio d’arte chiantigiano (papà Gianni Stecchi è stato azzurro e primatista italiano della specialità) è tornato a eguagliare il suo record personale con 5,60 un mese fa nel meeting di Liegi, a quattro anni dall’ultima volta, dopo una serie di problemi fisici e due interventi a entrambi i tendini d’Achille. Nel 2010 si era messo al collo l’argento dei Mondiali juniores.
“C’è prima di tutto il dispiacere per non aver potuto proseguire la competizione – commenta Stecchi – perché avevo buoni riscontri sia negli ultimi allenamenti che dai salti di oggi. Ma questa medaglia, insieme al personale eguagliato un mese fa, dà un senso alla mia stagione se penso che a maggio ero ancora in stampelle, dopo l’ultima operazione”.
“Ci siamo riscaldati due volte con altrettanti rinvii per la pioggia e tanta umidità – conclude – però le misure che ho fatto le sentivo facili nelle gambe. Poi entrambi i polpacci erano molto contratti e purtroppo sarebbe stato pericoloso andare avanti. Dispiace andare all’altra parte del mondo e finire la gara a una quota bassa, ma sono contento di essere tornato. Vedo il bicchiere mezzo pieno e si riparte da qui”.