Paolo Mannucci, un anno e mezzo sulla panchina della Sancascianese il suo ultimo incarico tecnico

SAN CASCIANO – Ci teneva davvero tanto Paolo Mannucci a fare bene a San Casciano. E dopo il primo anno di assestamento, il secondo avrebbe dovuto essere quello giusto.

Poi però è arrivato l’esonero nel dicembre 2019, la sostituzione con Alessandro Calderone.

La Sancascianese che senza lui in panchina arriva fino alla finale di Coppa Toscana. E, dopo l’interruzioone causa Covid-19, sale in Prima categoria.

Oggi Paolo Mannucci sta cercando di capire quanto e come voglia riprendere ad allenare. Perché, parole sue, l’esperienza in gialloverde ha lasciato solchi profondi.

“Ho avuto un paio di proposte – ci dice – ma ho preferito rinunciare. La delusione di San Casciano ha lasciato un po’ di strascichi e molta amarezza”.

Perché per Paolo Mannucci nel calcio contano le persone. Ma anche i numeri: “Negli ultimi 7 anni che ho fatto la Seconda categoria – snocciola – l’ho vinta quattro volte con squadre diverse, altre due semifinali play off e quarti di Coppa Toscana”. 

“Io non mi giudico – tiene a dire – elenco solo i dati. Ma vedo gente allenare in Promozione che non ha mai vinto un campionato, allenatori che si propongono portando sponsor, giocatori… . Non è il mio modo di intendere il calcio”.

“Ho avuto qualche delusione di troppo – conclude – Mi chiamano per vincere, poi il mio lavoro viene sfruttato da altri. E’ successo a Novoli, a Impruneta, a Cerbaia. E anche a San Casciano”.

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