FIRENZE – Maurizio Tanfani è uno dei “guru” del calcio toscano, uno dei protagonisti di uno storico Borgo a Buggiano partito dalla Terza Categoria e arrivato tra i professionisti.

Dopo una importante esperienza nel “calcio che conta” (come osservatore per con Palermo, Venezia e Genoa in collaborazione con il d.s. Giorgio Perinetti), nei mesi scorsi è tornato nella trincea del calcio dilettantistico, tornando alla guida del “suo” Firenze Ovest.

E la sua prospettiva è sicuramente istruttiva per capire quello che ci aspetta nei prossimi mesi.

“Oggi intanto è troppo importante vincere la battaglia contro questo virus – dice – prima ne siamo fuori e meglio è per tutti. Adesso dobbiamo pensare a quello. Poi penseremo al calcio”.

Quando si potrà ricominciare con il calcio giocato?

“Adesso sarebbe impossibile ripartire. È difficile per i professionisti, figuriamoci per noi. Non scherziamo. Io sarei felicissimo ripartire a settembre o ottobre, dopo aver messo tutto a posto. Senza trascurare le problematiche organizzative ed economiche delle società”.

Cambierà il calcio come lo abbiamo sempre inteso?

“Intanto vanno apprezzati i presidenti che si prendono in mano tante responsabilità e tutti i dirigenti che fanno volontariato. Bisognerà tornare al più presto al vero volontariato: questo si devono mettere in testa tutti gli addetti ai lavori. Allenatori, dirigenti, giocatori: tutti dovranno fare un passo indietro. Noi all’Ovest abbiamo già cominciato dalla stagione scorsa, questa è la strada per avere un futuro. Gli sponsor sono finiti. Bisogna essere autonomi il più possibile anche da punto di vista calcistico. Torniamo a insegnare ai ragazzi del settore giovanile la tecnica di base: se una società dilettantistica non produce ogni anno almeno 5-6 ragazzi per la prima squadra dove vogliamo andare?”

Quanto sarà difficile ripartire?

“Molto. Ci saranno persone senza lavoro. Per tante società la parte vitale sono il bar, il ristorante, i biglietti, i tornei. Senza soldi che girano è tutto più difficile. La Scuola Calcio è da rivedere: sarà difficile chiedere le quote alle famiglie. Ma specie per noi, che viviamo in una zona difficile di Firenze, il nostro campo ha una funzione importante a livello sociale. Da parte degli enti preposti ci vuole attenzione a questo tema”.

Come si chiude la stagione?

“La Francia non mi è molto simpatica. Ma in questo caso ha dimostrato intelligenza e rispetto. Ha chiuso così com’era. Confido nelle decisioni degli organi tecnici della Federazione che non hanno certo bisogno di consigli. I Dilettanti devono chiudere tutto e subito. Il mondo professionistico è un altro mondo, vivono in un’altra realtà: ci ho vissuto, ho visto tanto. Forse troppo. E la chiudo qui”.

Tra l’altro il Firenze Ovest al momento dello stop era al primo posto, a pari punti con la Chiantigiana e proprio alla vigilia dello scontro diretto a Gaiole…

“Credo che chi sta in cima alla classifica debba essere promosso, la parte di stagione giocata deve essere rispettata. Chi lo dice a una piazza come Palermo, in Serie D, che la stagione va annullata? Magari il tutto abbinato al blocco delle retrocessioni. Qualche girone sarà un po’ più grande, ma in qualche modo è una cosa gestibile. Ci saranno scontenti comunque. Ma la stagione va chiusa per poi ripartire con quella nuova. Il presidente della Lnd Sibilia è un grande dirigente e lo sta dimostrando”.

Come è stato il ritorno “a casa”?

“Il Firenze Ovest è stato il mio primo amore: mi ha permesso di fare un percorso bello e di divertirmi. Volevo tornare a casa mia. Ho avuto la fortuna di avere dirigenti importanti negli anni dell’esordio dell’Ovest: da questi ho imparato più che dai professonisti. Non mi è difficile dire che i tre anni di Serie C mi sono stati più facili grazie all’insegnamento che mi è venuto dal mondo dei dilettanti. Certi valori li ho presi lì. Adesso qui ho ritrovato anche tanta brava gente, tanti amici: l’unica salvezza è ripartire e stare insieme”.

Che duello è stato con la Chiantigiana?

“E’ un’ottima squadra, messa bene in campo da Molfese. Noi abbiamo viaggiato con entusiasmo bellissimo, con otto undicesimi dei ragazzi proveniente dal settore giovanile. E’ una cosa stratosferica. Abbiamo recuperato 7 punti alla Chiantigiana, con un gruppo splendido. Secondo me tutto era ancora giocabile per la vittoria del campionato. Mi sono divertito: alla fine credo che meritemmo entrambe di salire in Eccellenza. Così come ho visto un buon Valentino Mazzola: davvero un bel girone di Promozione”.

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