ANTELLA (BAGNO A RIPOLI) – Da pochi mesi al Grassina, eppure è già un punto di riferimento come pochi all’interno dello spogliatoio rossoverde.
Vanni Burzagli è arrivato in estate, dalla Rignanese. Presentato come uno dei portieri più forti della categoria, non ha affatto smentito le attese, dimostrandosi saracinesca nei momenti clou di questo inizio di stagione, tanto da rivelarsi il meno battuto del campionato (“Ma non dobbiamo pensare di essere perfetti: la tenuta difensiva può migliorare ancora molto”).
Non tutti sanno, però, che Burzagli ha militato anche nell’Antella, nella stagione in cui biancocelesti e rossoverdi giocavano in Prima Categoria e lottavano a viso aperto per il passaggio in Promozione. “E’ stato un anno solo, ma fu memorabile, perché vincemmo il campionato con Sconcerti allenatore. Eravamo davvero una bella squadra”.
Ecco, raccontaci un po’ come hai vissuto l’esperienza in biancoceleste.
“L’anno prima eravamo retrocessi con il San Piero a Sieve dall’Eccellenza in Promozione, così decisi di cambiare aria e andai in prestito all’Antella. Fu una decisione azzeccata, perché trovai un ambiente accogliente, una bella tifoseria e una squadra che aveva l’ambizione di passare in Promozione, riuscendoci. Tra l’altro fu la stagione in cui l’Antella vinse il campionato e il Grassina arrivò subito dietro”.
E dei derby di allora, cosa ci dici?
“Caldissimi, esattamente come adesso. Nonostante si trattasse di Prima e non di Eccellenza, ricordo che il tifo era pazzesco da una parte e dall’altra. Vincemmo il derby in casa e perdemmo quello in trasferta; un bilancio equo, tutto sommato. Ricordo bene l’affetto della tifoseria, che sentiva quella partita come la più importante dell’anno”.
Adesso i tempi sono cambiati, e tu sei il portiere rossoverde. Nessuno, a Grassina, ti ha mai “rinfacciato” scherzosamente il tuo passato antellino?
“Sinceramente no, forse una volta, ma fu giusto una battuta. Probabilmente sono passate già diverse stagioni”.
Che squadra affrontate?
“Un gruppo in fiducia, reduce dalla vittoria contro la Castiglionese che sicuramente li avrà caricati fortemente sul piano mentale. Sono in salute, giocano in casa e hanno la voglia di sgambettarci, cosa che nessuno ancora è riuscito a fare. Non vanno sottovalutati”.
E il Grassina in che momento si trova?
“Stiamo bene anche noi, siamo riusciti a battere una diretta concorrente per i playoff come la Zenith Audax e abbiamo voglia di correre ancora in classifica”.
Anche perché il Poggibonsi in questa giornata riposerà, quindi vincere il derby significherebbe andare a +3…
“Esattamente, ma ora non pensiamo alla classifica. Sappiamo tutti che in campionati come questi non si possono fare calcoli a novembre, perché la graduatoria ancora non è veritiera. Molte piccole iniziano a fare punti pesanti da febbraio in poi, per cui da quel momento ogni gara, anche quella più abbordabile, diventerà una partita-trappola. Non dobbiamo fidarci di nessuno, in questo frangente. Per cui, testa e bassa e pensiamo gara dopo gara”.
Com’è il clima derby a Grassina in questi giorni?
“Lo stesso di quello che si respira tutto l’anno, perché a Grassina, così come all’Antella, è sempre tempo di sfida campanilistica. Si vive sempre con l’idea di volerli battere. Molti mi hanno detto che vorrebbero soltanto arrivare davanti ai cugini in classifica, non importa il piazzamento in sé. È un’atmosfera speciale, per una sfida che tutti vorrebbero giocare. Anche noi giocatori non vediamo l’ora di avere a che fare con bandiere, fumogeni, ultrà scatenati. È il bello del calcio dilettantistico: ognuno è legato al proprio paese e sfoggia con orgoglio la sua appartenenza”.
Vedere giocare il Grassina in questo periodo significa poter osservare chiaramente una serie di leader, senatori che non fanno mai mancare il loro carisma. Tu sei fra questi, eppure sei arrivato quattro mesi fa. Come hai fatto ad integrarti così bene?
“Sono d’accordo sul fatto che in questa squadra ci sia grande personalità. Probabilmente la bravura mia, di Villagatti e di Degl’Innocenti è stata l’umiltà con cui ci siamo presentati in spogliatoio la prima volta. Siamo tutti e tre dei nuovi acquisti, ma ci siamo integrati ottimamente con tutti perché abbiamo trovato persone di grande carattere e disponibilità, come Caschetto, Stella, Torrini, Bruni, che ci hanno accolto e fatto sentire subito parte di una grande realtà. Nessuno è arrivato in maniera presuntuosa e si è riversato nello spogliatoio con aria di comando: questo ci ha permesso di compattarci bene col resto della squadra. La forza del nostro gruppo sta anche in questa unità di intenti: la coesione è il nostro primo pregio”.
Il tuo pronostico del derby?
“Il pronostico non si può fare, anche perché è una gara diversa rispetto a tutte le altre. Giochiamo in un campo difficile e loro pur di stoppare noi venderanno cara la pelle: la differenza la faranno la fame e la testa, non tanto il gioco”.
Lorenzo Topello
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