GAVORRANO – Il Follonica Gavorrano annuncia di “aver trovato l’accordo con l’allenatore Francesco Baiano per la prossima stagione sportiva 2025/26″.
All’ex centravanti del Foggia e della Fiorentina (fra le tante squadre in cui ha militato) quindi, il compito di guidare i maremmani alla risalita in Serie D. A meno che la squadra, retrocessa in Eccellenza, non venga ripescata (ipotesi tutt’altro che improbabile).
“Dopo aver concluso l’ultima stagione entrando a campionato in corso e centrando la salvezza con il Poggibonsi – dicono dal Follonica Gavorrano – Baiano arriva così in biancorossoblù seguendo le orme del direttore sportivo Jacopo Galbiati, che ha potuto apprezzarne le doti nei mesi di permanenza giallorossa”.
Classe 1968 nato a Napoli, Baiano ha mosso i suoi primi passi come tecnico dal 2009, partendo dal Sansovino nel ruolo di allenatore-giocatore, passando poi a Varese, Siena, Palermo e Chievo Verona come secondo di Giuseppe Sannino.
Ha poi preso in mano il ruolo di primo allenatore con Scandicci, Varese, Primavera del Pisa e Aglianese, con l’approdo al Poggibonsi lo scorso marzo.
Molto noti anche i suoi trascorsi da giocatore potendo vantare, oltre a 172 presenze e 43 gol in Serie A, anche due presenze in Nazionale e una in Coppa dei Campioni, giocando con calciatori del calibro di Maradona, Batistuta e Rui Costa.
Per lui anche un titolo di capocannoniere e due campionati vinti in serie B, oltre alla conquista di una Coppa Italia. Napoli, Empoli, Parma, Avellino, Foggia e Fiorentina, poi l’esperienza in Premier League al Derby County e il successivo ritorno in Italia alla Ternana, chiudendo poi la sua carriera di giocatore con le esperienze alla Pistoiese, alla Sangiovannese e infine al Sansovino nel 2009.
“Ho incontrato l’ingegnere Luigi Mansi e il vicepresidente Lorenzo Mansi e mi hanno fatto veramente una bella impressione – commenta Baiano – La società è molto importante, ho sposato un progetto che mi è piaciuto subito. C’è la grande capacità di pensare al futuro e di pensare in grande. Poi vincere non è mai semplice, ma ci sono tutti i presupposti. Avevo diverse proposte, ma ciò che mi ha fatto scegliere questo progetto sono le persone che ho conosciuto che sono di grande valore, oltre al rapporto con il direttore Jacopo Galbiati. La categoria non conta, sono le persone che fanno la differenza, la proprietà e Galbiati hanno inciso sulla mia decisione di accettare questa società”.
“Io voglio una squadra di grande carattere – prosegue – che aggredisca ogni partita. Una squadra che sia ambiziosa e allo stesso tempo umile. L’umiltà è una forza e non una debolezza. Le mie squadre devono uscire dal campo dopo aver dato tutto, senza risparmiarsi. La prima cosa su cui mi concentro è creare un grande gruppo, perché senza quello non si va da nessuna parte”.
“E’ il gruppo che vince le partite e non il singolo – conclude – chi parla con “l’io” e non con il “noi” di sicuro non va d’accordo con me. E raggiungere gli obiettivi che ci pone la società, ovviamente in relazione al campionato che andremo ad affrontare”.
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