FIRENZE – Quelle foto a fine partita negli spogliatoi, fra urla, cartelli con il risultato, qualcuno con gli occhiali da sole. Quella voglia di non prendersi troppo sul serio, ma di fare sul serio.
Nelle parole di Francesco Conticini, presidente del Cubino vincitore del girone D di Prima categoria, che vuol dire stagione 2023/24 in Promozione, c’è tutto l’orgoglio per quanto fatto. Unita all’incredulità per un qualcosa di impensabile fino a un po’ di anni fa.
Presidente, è tutto vero. Il Cubino è in Promozione. Cosa si sente di dire?
“È tutto vero? Stiamo realizzando giorno dopo giorno. Mi sento di dire solo grazie a tutti i ragazzi che hanno sposato a pieno il nostro modo di fare calcio, un po’ da bar come ci definivano qualche anno fa. Qui ci sono ragazzi che non giocano mai ma non saltano neanche un allenamento, nonostante zero rimborsi. E dirigenti che fanno a pieno parte del gruppo squadra, soprattutto a cena, continuando a divertirsi nonostante le differenze di età”.
La vostra è stata una stagione incredibile, quasi 70 reti segnate, un entusiasmo sempre crescente, una corsa al vertice con il Reggello da batticuore. Ma come era iniziata? Con quali obbiettivi?
“L’obiettivo è sempre stato quello di migliorare la stagione precedente, lo scorso anno avevamo raggiunto i play off da quinta classificata, quest’anno volevamo stare nelle prime tre. Il reparto offensivo è sempre stata la nostra forza da quando ci allena mister Bonciani, nel corso degli anni abbiamo assistito a partite pirotecniche. La corsa al vertice è stata davvero da batticuore, siamo partiti in ritardo ma poi abbiamo infilato una serie di 14 risultati utili (quasi tutte vittorie) che ci ha portato in testa. Onore al Reggello che non ha mai mollato, una grande società che rende ancor più importante la nostra impresa”.
C’è qualcuno in particolare a cui si sente di dedicare la vittoria del campionato?
“Lo dedichiamo sicuramente alle nostre famiglie che ci hanno visto “sparire” tutte le domeniche, ma soprattutto lo dedichiamo a tutti coloro che hanno speso anche solo un minuto per aiutare la nostra società”.
C’è stato un momento in cui ha detto, fra sé e sé, forse ci siamo, ce la facciamo davvero…
“Ripensandoci la vittoria a Reggello (0-1, prima giornata del girone di ritorno, n.d.r.) è stata la molla che ci ha dato ancor più convinzione. Tra l’altro è rimasta l’unica sconfitta subita da loro nell’intero campionato: uno a zero per noi e rigore sbagliato da loro… . Se non era destino questo”.
Ora è il momento della festa, ma guardiamo un po’ avanti. Avete già qualche punto fermo per la vostra prima, storica, annata in Promozione? Mister? Ds?
“Ora sì, sarà festa: è già cominciata domenica ma ne seguiranno altre, anche perché è un modo per continuare a stare insieme e condividere questi momenti che resteranno nei nostri racconti nei prossimi anni, davanti ovviamente a un buon… Cuba libre. La volontà è quella di giocarsi la Promozione con questo meraviglioso gruppo, col mister che è parte fondamentale del Cubino, anche perché dove lo ritroviamo uno che viaggia con palloni e casacche in macchina, accetta allenamenti in metà campo e accetta soprattutto la poca serietà dei dirigenti. Ds non ce lo abbiamo, il nostro mister e soprattutto i nostri ragazzi sono sempre stati i nostri unici consulenti di mercato, conoscono la realtà Cubino e sanno di cosa c’è bisogno per fare bene in quest’ambiente. Voglio chiudere con una frase di un nostro giocatore che mi è rimasta nel cuore: ha vinto l’amicizia!”.
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