SAN CASCIANO – Un punto di riferimento per la Sancascianese e per tutto il mondo calcistico del nostro territorio.

Una di quelle persone, forse l’unica, che ogni atleta era sicuro di trovare al comunale di Viale Garibaldi, tanta era la sua dedizione nei confronti della Sancascianese.

Per più di 40 anni ha ricoperto il ruolo di dirigente, e data la sua grande conoscenza calcistica non sarebbe potuto essere altrimenti.

Silvano Raspollini, scomparso nel pomeriggio di sabato 2 marzo, lascia un vuoto incolmabile negli ambienti dello stadio gialloverde e in tutti quelli che almeno una volta hanno messo piede dentro la segreteria della società.

Chiunque, tra atleti, genitori, e addetti ai lavori, si interfacciava con lui in merito a ogni tipo di problema sportivo o semplicemente per parlare di calcio con una persona che del calcio ha fatto la sua vita.

Silvano Raspollini

Oggi, 5 marzo, si sono tenuti i funerali nella Propositura di San Casciano. In molti, moltissimi, hanno voluto dare l’ultimo saluto al direttore generale della Sancascianese. E tutti gli atleti e le atlete presenti si sono rivisti nelle parole di Duccio Becattini.

“La prima volta che sono entrato allo stadio di San Casciano, nel 1999, tu eri lì – ha detto Becattini – E anche l’ultima volta, mercoledì scorso, quando sono arrivato in segreteria, tu eri sempre lì”.

“Hai donato alla nostra società la cosa più importante che avevi: il tuo tempo – ha continuato poi Becattini – Avevi sempre una parola dolce per i più piccoli, ed eri sempre diretto e schietto con i più grandi”.

Parole alle quali si sono unite quelle di un altro dirigente, Ilario Pastaccini: “Lasci a tutti noi un’eredità immensa e noi faremo del nostro meglio per portarla avanti”.

“Sia a me che a Duccio piace ricordarti con una delle tue tante osservazioni, forse quella che ti rappresenta di più – ha raccontato Pastaccini – e quella che poteva uscire solo dalla mente di un uomo di calcio come te: nel calcio, quando viene voglia di ridere bisogna piangere, e quando viene voglia di piangere bisogna ridere”.

Centinaia le persone che hanno dato l’ultimo saluto a Silvano, un simbolo del calcio dilettantistico. Apprezzato dalla più piccola società a quella grande, fino ad arrivare al rispetto che anche la Federazione aveva nei suoi confronti.

Per due giorni (lunedì 4 e martedì 5 marzo) il comunale di viale Garibaldi è rimasto chiuso in segno di lutto, ma da domani gli atleti torneranno a calcare il rettangolo verde.

Certi di sentire la mancanza di un punto di riferimento, ma consapevoli che comunque Silvano sarà sempre lì, nei consigli e nelle indicazioni che ha sempre dato a tutti.

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