ANTELLA (BAGNO A RIPOLI) – Ci sono le più piccole e i più piccoli, dai 4 ai 6 anni. Fino a Gino, che a marzo compirà 90 anni e che è una delle “colonne” del progetto Karaterzetà.
Quando come ieri, giovedì 25 gennaio, ci si siede in platea (nel caso specifico nel teatro del Crc dell’Antella) per godersi un saggio degli atleti di Empi Dojo, si sa già che nell’aria si respirerà qualcosa di… buono.
Sport, certo. Ma non solo. Amicizia, rispetto reciproco, accoglienza delle diversità, impegno e divertimento. Famiglia.
E’ questo, infatti, il clima creato da Marco Diani e da tutto lo staff del dojo. Che, come detto, come possibilità di frequentazione è come quei giochi in scatola con su scritto… dai 4 ai 99 anni.
Sul palco si alternano i vari gruppi di atleti. Il sipario si apre e si chiude svelando, ogni volta, una meraviglia.
I gesti armoniosi dei kata, i combattimenti del kumite. Uno “spaccato” del dojo che prende vita sul palco, sui due tatami (uno sopra e uno sotto), davanti a familiari e amici.
Dojo in cui si insegna il karate, certo. Ma anche fucina di progetti splendidi: come quello già accennato (e di cui ci siamo occupati più volte) di Karaterzetà.
Ma anche le lezioni al gruppo degli InsuperAbili, all’Acli di Grassina, in mattinata in cui le diverse abilità diventano ricchezza collettiva.
Oppure “Parliamo con Gea”, in cui Gea impara il karate grazie a Chiara, la tutor di questa allieva speciale, non udente: che diventa, appunto, ricchezza anche per gli altri, che imparano così le nozioni del linguaggio dei segni.
A breve infine, nel mese di febbraio, le lezioni gratuite alle donne per la difesa personale.
L’esibizione sta per finire. Dopo ci sarà la grande pizzata nella “casa” del dojo, il circolo Arci di Osteria Nuova.
I più grandi e i più esperti, intanto, le cinture puiù “mature”, mostrano tutto il lato armonioso e agonistico del karate: si sentono i colpi che fendono l’aria, i piedi che si muovono agili sul tatami.
E quella sensazione, che rimane a lungo. Di qualcosa di bello. E armonioso.
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