SAN POLO (GREVE IN CHIANTI) – C’è anche la mano di Stefano Focardi nei quattro risultati utili consecutivi del San Polo nelle ultime quattro giornate (tre vittorie e un pareggio).

Risultati che hanno consentito ai chiantigiani di tornare a competere con convinzione per la salvezza nel girone H di Seconda categoria.

In qualità di direttore generale, insieme al direttore sportivo Giacomo Bartoli, ha portato a compimento una mini “rivoluzione” nel mercato invernale, con nuovi innesti e cambio in panchina (da David Rabarbari a Marco Cresci).

E proprio con lui SportChianti fa una chicchierata all’inizio del girone di ritorno. Con, all’orizzonte, un derby importante come quello contro la Sambuca.

Focardi, partiamo da una valutazione generale sull’annata, finora, del San Polo.

“Ad oggi è una annata in divenire. Non siamo partiti benissimo, con grande dispiacere abbiamo dovuto cambiare allenatore. La strada che abbiamo imboccato nelle ultime quattro partite è consona ai valori della squadra”. 

Quali erano gli obiettivi di partenza e in che modo state cercando di raggiungerli?

“Gli obiettivi iniziali erano quelli di salvarsi senza dover passare dai playout. Ma bisogna tenere presente che insieme al ds Bartoli e al presidente Carlo Viviani Della Robbia ci siamo trovati in una situazione molto particolare. Al 3 luglio avevamo tre giocatori: non è stato il solito lavoro di programmazione di mercato, ma profondo e complicato, con molte situazioni complesse da gestire. Siamo partiti con una rosa di 22 giocatori e a inizio luglio, come detto, ne avevamo tre… . Consapevoli delle difficoltà, abbiamo allestito una squadra giovane che speriamo possa durare nel tempo”.

La svolta è arrivata con il cambio di allenatore? I nuovi innesti? Secondo lei a cosa è dovuta?

“Non c’è un momento preciso. Cambiare l’allenatore non è stato semplice, per quanto mi riguarda anche di grande dispiacere perché ritengo Rabarbari un allenatore da categoria: ha avuto molta sfortuna, ad esempio in partite come quelle contro Raddese, Grevigiana, Cobra Kai, quando meritavamo più punti di quelli fatti. Sicuramente il nuovo tecnico ha dato un’impronta alla squadra dal punto di vista caratteriale, e sta riuscendo a tirar fuori il meglio dei giocatori che sono in rosa. Ovviamente nel mercato invernale abbiamo preso quattro giocatori (Monticciolo dalla Sambuca, D’Angelo dall’Antella, Pilati che era fermo ma è stato un giocatore importante al Figline, Chemello che era fermo ma aveva fatto settori giovanili importanti) che hanno portato una ventata di entusiasmo, ciascuno con le proprie caratteristiche, anche e soprattutto umane”.

Cosa si sente, infine, di dire alla squadra pubblicamente?

“Ai ragazzi dico che devono crederci. Sono tutti giovani, hanno avuto una occasione straordinaria, con possibilità di essere protagonisti. Sono in una società sana, in un ambiente sano, in un paese sano, con un ds come Giacomo Bartoli come ce ne sono pochi. Ci sono gli elementi per salvarsi e per guardare lontano in futuro: crederci senza mollare mai, guardando al San Polo come casa loro”.

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