SAN CASCIANO – È da quando era necessario andare alla latteria al “Piazzone” a prendere le chiavi della palestra, per poi riportarle lì una volta terminato l’allenamento, che Maria Bruschettini allena i bambini del San Casciano Basket.

L’istruttrice rappresenta ormai una colonna portante per la società biancorossa e grazie alla sua passione e al suo impegno ha cresciuto sportivamente molti atleti sancascianesi.

SportChianti l’ha incontrata nell’ambito del percorso suoi “Maestri di Sport”; per farsi raccontare come, nei 30 anni da istruttrice, ha visto cambiare il basket e i cestisti del territorio.

Quando è nata, e come è nata, la passione per questo sport?

“La passione è nata per caso, all’età di 19 anni, perché a quei tempi facevo l’ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica) e mi contattarono chiedendomi di occuparmi di bambini nell’ambito sportivo. Non avevo mai praticato pallacanestro, ma venivo dalla pallavolo e, nonostante questo, mi piacque fin da subito e tuttora lavoro ancora nella società. Collaboro col San Casciano Basket da quando era una realtà molto piccola, tant’è che mi ricordo quando andavo a prendere le chiavi della palestra alla latteria vicino al “Piazzone”. Piano piano, è cresciuta grazie alle molte persone del paese che hanno dato anima e corpo per questa società”.

Cosa significa una società come la vostra per un comune come quello di San Casciano?

“Visto che il basket non è uno sport pubblicizzato abbastanza rispetto ad altri (come ad esempio il calcio o la pallavolo), i ragazzi e le ragazze che inizialmente si avvicinavano a questa pratica erano coloro a cui non piacevano gli sport più noti. Adesso invece c’è un grande interesse e soprattutto il basket è uno sport che favorisce molto la socialità e gli aspetti motori, fondamentali per me vista la mia formazione ISEF. Inoltre, la bellezza di far parte di una società da così tanti anni la ritrovo anche nel fatto di allenare tuttora i figli di atleti che ho allenato in passato”.

Come è cambiato, da 30 anni a questa parte, il basket territoriale e cosa significa per i ragazzi e le ragazze che giocano?

“Come detto, dagli anni in cui prendevo le chiavi della palestra dalla latteria ad ora, il basket sul territorio è cambiato molto. Dai pochi gruppi che componevano la società si sono formate numerose squadre, dai più piccoli alla prima squadra. Prima eravamo pochi anche in società, mentre adesso ci danno una mano molti ragazzi giovani e in particolare è importante sottolineare la figura di Davide Borghi che coordina il minibasket e l’attività della società in generale. Per quanto riguarda i bambini invece, anche loro sono cambiati nel corso degli anni. Adesso dobbiamo fare un lavoro diverso rispetto a 30 anni fa, dove i piccoli atleti erano più portati alla socialità e all’attività fisica arrivando in palestra forti di basi motorie come la riuscita di semplici capriole, cosa che riscontriamo sempre più con difficoltà”.

E il futuro? Lo vedi ancora nel San Casciano Basket?

“Ho intenzione di continuare ancora per qualche anno. Ho ancora tanto entusiasmo e voglia di divertirmi insieme ai bambini. Sicuramente, nonostante mi abbiano contattato anche da altre società, rimarrò nel San Casciano Basket. In passato ho avuto la voglia di provare a cambiare e provare a collaborare anche con società di pallavolo, ma a causa di vari impegni e dall’affetto per la società di pallacanestro ho sempre indossato, e continuerò a farlo, questi colori”.

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