GREVE IN CHIANTI – Endurance equestre: è la disciplina, molto “tosta” sia per il cavallo che per chi cavalca, che ha come protagonista la grevigiana Denise Bigazzi.

Con lei SportChianti fa il punto sulle ultime gare (andate a dir poco bene) e sulle prospettive per il futuro.

Abbiamo parlato anche di rispetto dell’animale, delle sue esigenze: un tema che sta molto a cuore alla cavallerizza di Greve in Chianti.

Denise raccontaci un po’ come sono andate le tue ultime gare…

“Più che bene ed oltre le aspettative direi. Tre primi posti in tre gare affrontate: è molto gratificante. Parecchio fangose e impegnative ma in fondo è la sfida che ci piace, altrimenti non ci sarebbe soddisfazione. Ad Arezzo abbiamo fatto una splendida volata finale con quella che è stata la mia compagna di gara: veramente adrenalinica. Nelle 90 km di velocità Sceicco, il mio cavallo, si è dimostrato competitivo e serio. La sua concentrazione e la sua forza di volontà non sono doti scontate in ogni cavallo”.



Qual è la tua routine di allenamento? Come vi preparate tu e Sceicco?

“L’allenamento di cavallo e cavaliere in questo tipo di competizioni non è da prendere sotto gamba, devono esserci parecchi fattori da prendere in considerazione. La preparazione deve essere costante, mirata a sviluppare forza e resistenza che durano per più ore. Tutto in realtà è suddiviso in schemi precisi, a cominciare dalla dieta, la ferratura regolare e puntuale, i giorni di riposo e recupero. Tutto deve essere soprattutto incentrato sulla salute e il benessere del cavallo fisico e psichico. Un cavallo rilassato e felice sarà più propenso ad un allenamento a maggior ragione se si tratta di allenamenti intensi come facciano noi”.

Sappiamo che lei è molto attenta alla gestione dell’animale…

“Troppo spesso nei centri ippici si vedono cavalli scuderizzati che vedono la luce del sole esclusivamente per l’ora di allenamento; finito questo vengono ri-sbattuti in box e parcheggiati come motorini in box di 3 metri per 3, ignorando completamente il fatto che siano esseri senzienti con dei sentimenti e delle necessità fisiche e psicologiche. Sbattuti in gabbia come detenuti in carcere, per tutto il resto del tempo, spesso al buio e da solo, quando il cavallo è un animale sociale che vive in grandi spazi aperti. La gestione fa tanto insomma, non si possono pretendere risultati ottimali quando il cavallo è maltrattato psicologicamente. Trovo assurdo che nel 2023 non ci sia una legge che tuteli questi animali da questa gestione assurda, che li porta alla follia oltre che a patologie fisiche gravi!”.

Quali quindi i tuoi obbiettivi per questa annata?

“Per questa annata abbiamo un’altra sola gara in programma, che sarà a novembre. L’estate per me e Sceicco è momento di riposo e relax, perché i cavalli soffrono molto il caldo e nel rispetto del suo bene ho deciso di non farlo correre con 40 gradi all’ombra”.

Quali, invece, gli obbiettivi futuri?

“Penso che dal prossimo anno penseremo a iniziare a gareggiare nelle categorie FEI che sono quelle internazionali. Ma è ancora tutto da vedere…”.

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