BARBERINO TAVARNELLE – Stadio “Leonardo Pianigiani”, sabato 4 giugno: alle spalle di Lorenzo Collacchioni, nuovo tecnico del San Donato Tavarnelle, mentre scattiamo la foto che vedete sopra, si scorgono le nuove tribune realizzate per accogliere i tifosi ospiti.

Nei prossimi giorni verrà adeguato l’impianto di illuminazione. Ci accomodiamo nella nuova sala stampa, mentre nella tribuna coperta vediamo che è stata installata la cabina per i giornalisti.

Insomma, al San Donato Tavarnelle tutto era pronto per accogliere la Serie C al “Pianigiani”.

Anche per questo la retrocessione in Serie D, dopo lo spareggio con l’Alessandria, le tante occasioni sprecate in stagione, sa ancor più di beffa.

Ma Collacchioni è già, come si dice, “mentalizzato” sulla stagione che verrà. Entusiasta del progetto. Pronto a calarsi appieno nel mondo gialloblu.

Mister, cosa si aspetta dal San Donato Tavarnelle?

“Dalla società non mi aspetto niente, sono loro che si devono aspettare qualcosa da me e dai giocatori. Qui al San Donato Tavarnelle li ho conosciuti e mi hanno conosciuto da giocatore, adesso sono allenatore e dovremmo ri-conoscerci”.

Quindi quali sono gli obiettivi stagionali?

“Ci siamo incontrati con il direttore sportivo (Matteo Caciagli, n.d.r.) e c’è stato subito feeling: l’obiettivo è fare meglio possibile. C’è da partire bene e scendere in campo con voglia. Formare una squadra che ci rappresenti”.

Ci sono giocatori che vorrebbe restassero?

“È un anno di ripartenza. C’è una società che, nonostante la retrocessione, vuol portare avanti un progetto ambizioso. Qua c’è passione vera, ci sono persone serie: ed è una passione che arriva da dentro. E’ questo quello che voglio riportare ai giocatori, chiunque siano. È una sorta di anno zero”.

La Primavera 4 gialloblu ha vissuto una stagione splendida: quale sarà il suo rapporto con i giovani? Pensa che riuscirà a lanciarne in prima squadra?

“A me i giovani piacciono, del resto il mio percorso da tecnico parte da lì. Serve sinergia con la parte più giovane, attenzione. E, per quanto mi riguarda, io ce l’ho. Venire al San Donato Tavarnelle per un giovane deve essere uno stimolo, deve avere l’obiettivo di arrivare in prima squadra”.

Squadre che la stimolano particolarmente fra quelle che, presumibilmente, troverete in campo?

“A me stimola il San Donato Tavarnelle. Vedremo il girone, molto probabilmente sarà quello con molte trasferte in Umbria e Lazio. Con Grosseto, Livorno, Ostiamare… . Andando nel Lazio, in Umbria, ci sono ambienti caldi. Un girone più tosto a livello fisico del D, che è un po’ più tecnico. Ma vedremo”.

Ha, infine, un’idea di gioco con cui si approccerà?

“Prima c’è da trovare i giocatori opportuni. Al direttore darò un indirizzo ben preciso, ma non sono schiavo di un sistema di gioco. Voglio mettere i giocatori in condizione di esprimersi al meglio. La componente più importante sono i giocatori e lo staff. Io devo cercare di far esprimere tutti al massimo”.

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