BARBERINO TAVARNELLE – Matteo Bacci le corse le ha nel DNA. Come suo padre Andrea, pluricampione italiano ed europeo sia in pista sia in salita.

Fino ad arrivare al nonno e bisnonno che, oltre a fondare l’azienda di famiglia nel lontano 1927, specializzata nella costruzione dei cambi e preparazione di auto da competizione a Tavarnelle, correvano e vincevano nelle varie specialità.

Siamo andati a trovare Matteo proprio in azienda, alla Sambuca. Entrando si respira subito l’aria dei motori; e la passione che viene tramandata, di generazione in generazione.

Classe 2000, dopo brevi apparizioni sui kart da bambino, il suo primo test su una vettura a ruote coperte Matteo lo fa a 19 anni. Su una 700 Abarth Gruppo 5.

Con la quale partecipa al Campionato Challenge Nazionale Assominicar, per due anni consecutivi.

Per poi passare alle vetture Turismo, salendo a bordo di una Mini Cooper jcw 2.0 turbo 280cv, curata dal team AC Racing Technology; partecipando lo scorso anno sia alla Coppa Italia Turismo sia al Mini Challenge Italia.

Matteo come hai iniziato l’approccio con le quattro ruote?

“Diciamo che è stata una cosa innata. Sono cresciuto dentro gli autodromi con mio babbo che mi portava in tutte le sue trasferte, stavo sempre dietro a lui. E ogni volta che partivamo il desiderio di correre era sempre più alto.
Quando capitava che dentro all’autodromo c’era la pista kart, ci stavo letteralmente tutto il giorno. La nostra famiglia lavora nel settore motorsport fin dal 1927, e di conseguenza sia mio bisnonno che mio nonno correvano. E da bambino pensavo che sarebbe stato un orgoglio far parte di tutto quello che hanno creato nel corso del tempo. Inoltre anche mio nonno da parte di mia mamma correva, soprattutto cronoscalate”.

Cosa vuol dir per te stare su un’auto da corsa?

“Correre in macchina è la mia passione ed è la cosa che più amo fare in questo mondo, ne sono ossessionato: quando sono in macchina provo delle sensazioni uniche. Non penso a niente, solo concentrazione e tanta adrenalina. E non riesco a farne a meno, ne ho bisogno!”.

Quali risultati hai ottenuto?

“Ho vari piazzamenti a podio, con una vittoria a Misano sia in Coppa Italia sia nel Mini Challenge; mentre con le 700 Abarth purtroppo non sono salito a podio. Anche se per due anni consecutivi mi sono piazzato quinto nella classifica finale su un totale di 20-25 vetture. E una volta, a Battipaglia, ero in lizza per la vittoria: purtroppo però a due giri dalla fine si ruppe una valvola al motore…”.

Ricordi e aneddoti delle tue gare?

“I momenti più belli sono quelli che passo in autodromo assieme ai ragazzi, che siano compagni o diretti avversari. Finita la giornata andiamo tutti insieme a mangiare o a fare qualche giro per l’autodromo. Da piccolo, con amici che erano a loro volta figli di altri piloti, ci trovavamo sempre in autodromo e stavamo insieme. Tra l’altro con uno di questi (Federico Bagnasco), ci siamo anche ritrovati a correre contro quest’anno con la Mini”.

E il ricordo più bello?

“Il ricordo più bello per ora è la vittoria a Misano con la Mini. Faceva tanto caldo e non avevo mai girato a Misano prima di quell’evento: sono stato primo per quasi tutta la gara e, una volta tagliato il traguardo, non mi ero accorto nemmeno della bandiera a scacchi. Meno male che ho avuto un calo di adrenalina quando ho visto gli altri rallentare: quando sono rientrato al parco chiuso ero esausto ma molto contento”.

Ti piace più il mondo delle storiche come le 700 Abarth oppure le moderne come la Mini?

“Sono due mondi diversi, ognuno ha i suoi pregi e difetti. Ma detto sinceramente non ho una preferenza: mi basta salire su qualsiasi cosa abbia delle ruote e sono felice”.

Programmi per quest’ anno?

“Quest’ anno parteciperemo al Campionato Italino Velocità Montagna, un campionato che comprende 13 tappe in tutta Italia, che partirà il 2 aprile ad Alghero, in Sardegna. Sono Cronoscalate ovvero gare a tempo su una strada normale che si snoda da una valle fino alla vetta. La vettura di quest’anno sarà un Alfa Romeo Giulietta in formato TCR, 400 cv ed il team sarà composto interamente dall’azienda Bacciromano Trasmissioni: dunque la nostra premura non è solo presentarsi in veste di team, ma anche di fornitori”.

Un bel cambiamento, quali sono le aspettative?

“Essendo stato sempre in pista questo sarà il mio primo anno di salite. Spero di poter imparare al meglio i percorsi montani, che richiedono esigenze diverse dalla pista. E, soprattutto, di set-up della macchina. Non vedo l’ora di affrontare questa nuova sfida e di salire sulla macchina il prima possibile. Sono abbastanza scaramantico (anche se non lo ammetto) e preferirei non dirlo: però diciamo che il mio sogno nel cassetto è vincere il campionato italiano/europeo”.

E tuo babbo Andrea da pilota come si comporta?

“Mio babbo ha corso tanto, ha vinto tanto. E’ un pluricampione italiano ed europeo, è una persona di poche parole e che ha sempre parlato con i fatti. Quando corro è sempre con me, e mi aiuta a dare il massimo in ogni situazione. Quando sbaglio è il primo a dirmi quello che ho fatto bene e dove ho sbagliato: e se non c’è, è la prima persona che chiamo. Per me è un esempio”.

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