TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Anche in questa stagione, in Toscana, ci saranno anticipi al sabato per la Promozione e l’Eccellenza, per la difficoltà nel reperire un numero di terne arbitrali sufficienti nella giornata di domenica.

La conseguenza, però, sarà anche lo spostamento magari al venerdì, o ad altri giorni infrasettimanali, per le partite degli Juniores.

Una situazione che ha fatto interrogare il Centro Storico Lebowski su tutte le problematiche legate a questa incongruenza: “Giocare qualche anticipo al sabato con la prima squadra non appare un gran problema, anche se c’è da considerare che “saltano” le tempistiche ideali degli allenamenti settimanali, visto che non si tratta di calciatori professionisti che ogni settimana possono cambiare a piacimento gli orari di allenamento – scrive la società grigionera – Ma la situazione in cui vanno a trovarsi le squadre Juniores, i relativi staff, le famiglie dei ragazzi, è davvero mortificante, scandalosa”.

“Si sente spesso – prosegue l’analisi – fare una gran retorica su quanto sia importante lo sviluppo dell’attività giovanile, e su quanto le difficoltà del calcio nazionale siano legate alla troppo scarsa attenzione al settore giovanile, e poi ci si trova nella seguente situazione: giocare svariate partite di lunedì perché non si trovano abbastanza arbitri. È una condizione penosa, che non si può tollerare come “normale” per gli anni a venire. E sia chiaro, non è un attacco alle nostre autorità sportive regionali, perché il problema è strutturale e molto più ampio. Se lo stato attuale del movimento è questo, ok, quest’anno chiaramente giocheremo di sabato e di lunedì, sappiamo bene che gli arbitri non crescono sugli alberi, ma ci vuole reclutamento e addestramento. Crediamo però che come società sportive dilettantistiche e anche come istituzioni regionali, sia il momento di iniziare a pretendere una svolta, che inizi immediatamente per fare in modo che nel giro di qualche anno la situazione sia sanata”.

“Non crediamo molto a presunte “crisi della vocazione” che portino ragazzi e ragazze a non voler svolgere il ruolo dell’arbitro – la conclusione –  Il problema ci pare evidente: i rimborsi economici per arbitri e assistenti sono un’autentica miseria. Specialmente in anni in cui il caro vita morde in modo grave, si sfiora il ridicolo. C’è da stupirsi casomai del fatto che gli arbitri siano ancora così tanti, che abbiano una “vocazione” tale da impiegare le loro giornate e garantire lo svolgimento dei campionati in cambio di poche decine di euro”.

“I rimborsi degli arbitri delle categorie dilettantistiche devono essere immediatamente aumentati, almeno raddoppiati – la proposta –  I soldi per farlo si trovino dalle società di Serie A sotto forma di contributo di solidarietà, o da una tassazione delle Pay Tv o delle società di scommesse sportive. Di soldi il calcio di vertice ne è pieno. Serve cambiare rotta immediatamente o fra qualche anno i campionati dilettantistici rischiano di non svolgersi nemmeno più”.

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