Paolo Gimignani in panchina (foto Giuseppe Brucculeri)

GREVE IN CHIANTI – Chi si aspettava un mister Paolo Gimignani giù di corda per la retrocessione della sua Grevigiana dalla Prima alla Seconda categoria, rimarrà stupito.

Niente affatto. Il tecnico, confermato sulla panchina gialloblu, ci racconta così l’annata 2021-2022, che ha vista la sua giovane squadra scendere di categoria.

“E’ stata un’annata costruttiva – inizia Gimignani – molto costruttiva. Perché ho trovato ragazzi, sia i giovani che i meno giovani, inesperti per la categoria. Ma sono cresciuti tutti, dal portiere all’ultimo della rosa”.

“Siamo retrocessi – riprende – è vero, e rispettiamo il verdetto del campo. Che va accettato. Ma siamo scesi di sotto… vivi: società, dirigenti, presidente, allenatore, ragazzi. Siamo tutti attaccati alla squadra”.

C’è, insomma, l’orgoglio e la rivendicazione di un percorso. Di un’idea che va avanti: “Quello che avevamo detto di fare, un progetto di giovani, di ragazzi del territorio, si è intrapreso. E lo portiamo avanti”.

Chiediamo al mister se nel momento più importante, quando comunque la squadra riusciva a non perdere (neanche con le “grandi”), il non esser riusciti a tramutare quei pareggi in vittorie sia stato lo snodo decisivo.

“Lo ripeto – ribadisce – il verdetto del campo va accettato. Se però guardo le partite, molto spesso per una inezia non siamo riusciti, più e più volte, a buttarla dentro. O a perdere in modo rocambolesco. Pensiamo alla partita di Fiesole: in vantaggio 1-0, prendiamo poi un palo, schiena del portiere e riga di porta. Si rimane in dieci al 46′, prendiamo l’1-1 con un fallo clamoroso su un nostro giocatore, e il 2-1 nel finale”.

“Ho anche visto cose – rimarca – che non avevo mai visto nel calcio. Arbitraggi a dir poco discutibili. Ma non voglio dilungarmi su questo. Il campo ha parlato”.

E adesso? “Il gruppo è più unito che mai. Abbiamo fatto una bisteccata la scorsa settimana, il 7 giugno facciamo la cena tutti insieme. Nel progetto che abbiamo inaugurato ci crediamo tutti. Quando ripartiremo avremo ragazzi che ci prospettano un futuro importante”.

“Abbiamo giocato anche un bel calcio in alcune partite – rivendica il tecnico gialloblu – Certo, essendo giovani è mancata l’esperienza: penso ad esempio alle tante reti subite da situazioni di palle inattive”.

E per il futuro? “Rimangono quasi tutti – risponde Gimignani – Qualcuno per studio o per altri impegni (o nel periodo del Covid) ha deciso di smettere. Ma c’è un gruppo solido”.

Con un occhio, infine, anche al mercato. Ma sempre senza deviare dall’idea di fondo.

“Servirebbe intervenire un attimo su alcuni ruoli – conclude il mister – prendere due-tre giocatori. Che conoscano l’ambiente preferibilmente, oppure cercare qualcuno che sposa in pieno il progetto. Ne ho già parlato anche con il presidente: se riusciamo a trovarli bene altrimenti… facciamo da soli”.

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