Dopo una pausa di quasi 3 mesi esco dal sarcofago per raccontarvi finalmente di una squadra di calcio.

La squadra di calcio di Firenze per la precisione, che ieri vestiva una improbabile muta gialla con banda viola orizzontale.

Ho potuto apprezzarne le gesta direttamente dalla tribuna d’onore, a 3 sole file dalla presidenza, grazie ad un contatto che mi ha offerto una serata straordinaria fatta di partita, “ pacchetto hospitality”, cibo, privilegi e romanità (questa non richiesta, ma obbligatoria e compresa nel pacchetto).

Lo stadio torna ad essere un luogo iper-colorato che sembrava ancor più colmo di quanto fosse in realtà. La curva Sud ha urlato e cantato per 94 minuti al contrario di quanto fatto dai sostenitori viola, sostanzialmente assenti in quanto contrari in linea di principio alla legge che al momento obbliga uno stadio pieno al massimo per il 50% della sua capienza.

Questa decisione dei nostri sostenitori – legittima e in pieno stile Ultras che vede come unico modo di tifare la piena aggregazione di tutti i tifosi – rischia di pesare in queste prime giornate, vista la spinta che ieri sera l’Olimpico riusciva a dare ai suoi beniamini, ma tant’è. Quantomeno è molto più coerente di quella di altri.

Ad ogni modo, è con abnorme gioia che annuntio vobis gaudium magnum : la montagna ha partorito un topolino. Visto che erano almeno 5 anni che regnava la sterilità più assoluta, anche un solo piccolo “topolino” (un barlume di gioco che si è potuto apprezzare in più fasi) è da considerarsi come il più bello dei figli.

Italiano e il suo staff sono ottimi professionisti e hanno già fatto un grande lavoro, considerando che in ritiro la squadra era ancor più incompleta di adesso (urgono rapidamente 3 titolari se davvero vogliamo ambire a qualcosa più del 10° posto, altrimenti sarà improbabile) e che il gioco che viene proposto prevede molti automatismi e grande corsa.

Dragowski risulta quello più incline a pagarne le conseguenze, visto che con la difesa schierata così alta sarà chiamato a nuove uscite, augurandosi che siano molto più puntuali di quella fatta a Roma (e magari valutata correttamente da un arbitro serio).

Non preoccupiamoci dunque troppo per questa sconfitta, ma concentriamoci sul come è maturata e sugli aspetti positivi.

Nico Gonzalez ad esempio ha già corso più di quanto ha fatto Ribery in tutto il 2020 e anche tecnicamente non è affatto male (anche se ovviamente per adesso, non è neppure “parente” del francese ex viola).

Milenkovic sembra crederci davvero e quelle di qualche giorno fa non sembrano essere più semplici parole. Da quel che si è visto in campo (imprecisione sì, ma anche grande grinta e grande forza) dà veramente l’idea di quello che crede al progetto di Italiano e che vede prospettive future. Speriamo ci veda bene.

Tralasciamo il centrocampo e la difesa. Sono due reparti in difficoltà ma è difficile giudicarli dopo una partita giocata in 10 uomini per 77 minuti più recupero.

La palla adesso torna alla dirigenza.

I nomi che il mercato offre in questi ultimi giorni sono importanti e sarebbero perfetti per completare la rosa: Stryger Larsen, Torreira e Pjanic. Sarebbe un sogno se arrivassero tutti e 3. Ma ne andrebbe benissimo anche uno solo con l’aggiunta di Berardi.

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